Ieri, domenica 24 maggio, il Santo Padre avrebbe dovuto far visita alla Diocesi di Acerra, in Campania, nella Terra dei Fuochi.
Il Coronavirus ha impedito questa visita pastorale, ma Papa Francesco non ha dimenticato di scrivere alla popolazione di Acerra.
Era il mese di febbraio quando Papa Francesco annunciò la visita ad Acerra, su invito di Monsignor Antonio Di Donna, per portare conforto, preghiera ed ascolto alle popolazioni martoriate della Terra dei Fuochi. Ma il Coronavirus ha stravolto completamente anche la vita e le attività del Santo Padre, impedendogli di attuare questa sua visita pastorale.
Ma ieri (data prevista per al sua visita), Papa Francesco non ha dimenticato il popolo campano ed ha inviato un suo personale messaggio, durante l’Angelus domenicale: “Oggi avrei dovuto recarmi ad Acerra per sostenere la fede di quella popolazione e l’impegno di quanti si adoperano per contrastare il dramma dell’inquinamento della cosiddetta Terra dei Fuochi. La mia visita è stata rimandata.
Tuttavia invio al vescovo, ai sacerdoti, alle famiglie e all’intera comunità diocesana il mio saluto, la mia benedizione e il mio incoraggiamento in attesa di incontrarci appena possibile. Ci andrò, sicuro”.
Poche parole, poche frasi ma forti e ricche di significato. Una vicinanza che pochi s’aspettavano ma, come è nello stile di Bergoglio, lui non dimentica nessuno, mai. In nessuna occasione.
La visita programmata il 24 maggio era davvero simbolica, poiché coincideva con i 5 anni dall’uscita dell’Enciclica sul tema dell’ambiente, “Laudato sii”. Le parole di Francesco, in particolare rivolte ai sacerdoti, oltre che all’intero popolo della Diocesi di Acerra, hanno suscitato commozione e fraterna vicinanza anche da parte di Monsignor Di Donna: “Ancora una volta diciamo grazie a Papa Francesco per la sua speciale attenzione alle nostre terre, alle diocesi più colpite dall’inquinamento e alle sofferenze della gente. Lo aspettiamo ancora e speriamo di vederlo presto.
Oggi, come Chiesa di Acerra, noi ci impegniamo a continuare a tenere ancora accesi i riflettori sull’inquinamento delle nostre terre e a risvegliare le coscienze”.
La visita di Francesco sarebbe stata una ulteriore luce, forse la più forte, su quelle già presenti in Terra dei Fuochi. Il Vescovo Di Donna Il vescovo di Acerra ha ribadito, inoltre, che l’impegno “non è solo delle 9 Diocesi che gravitano nel territorio compreso fra Napoli e Caserta, ma di tutti, fra Vescovi e sacerdoti che vivono e operano in Terra dei Fuochi”.
Monsignor Di Donna si augura l’ultima cosa: “Rinnovo l’appello perché venga fatta finalmente verità nei nostri territori garantendo uno sviluppo vero alle nostre terre, che ponga al centro l’uomo, il suo sviluppo integrale, compatibile con la fondamentale e originaria vocazione agricola, archeologica e turistica”.
In attesa di un’altra data per la possibile visita di Papa Francesco, preghiamo affinchè nessuno dimentichi la Terra dei Fuochi e le immense problematiche che gravitano su di essa.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: diocesiacerra.it
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