A Camerino fra gli sfollati del terremoto di qualche anno fa.
“Con Dio, i pesi della vita non restano sulle nostre spalle” – ha detto il santo padre.
Papa Francesco ha fatto visita alle zone del terremoto del centro Italia: una visita forte, toccante, che ha portato il santo padre ad incontrare gli sfollati, i bambini e a guardare con i propri occhi le macerie che ancora giacciono in quelle zone. La preghiera: è stato questo il monito del papa. Una preghiera corale per non lasciare da sole queste persone.
“Siate costruttori di bene e consolatori di cuori, senza aspettare che siano gli altri a cominciare” – ha detto Francesco. In occasione della festa liturgica della Santissima Trinità, papa Francesco sceglie il tema dello stare vicino a chi soffre e a chi ha subito il dramma del terremoto, come gli abitanti di Camerino, dove ha celebrato la Santa Messa domenicale.
“Lo abbiamo atteso con gioia e trepidazione. Siamo un popolo che vive ai bordi delle strade dal 2016, siamo piagati dal dolore ma abbiamo la voglia di riprenderci” – ha detto l’arcivescovo di Camerino, Massara, nel suo saluto al papa.
“Dio vi è vicino, è vicino ai vostri rimpianti, alle vostre tribolazioni e anche e soprattutto a voi ha inviato il consolatore, lo Spirito Santo. Se prendiamo in esame le parole del Salmo, Dio, cos’è l’uomo perché te ne curi?, ci fa capire come ognuno di noi sta a cuore a Dio. Lui non ci lascia nel dimenticatoio, nessuno è disprezzabile ai suoi occhi, ciascuno di noi ha un valore infinito per lui. Per Dio siamo la cosa più preziosa” – ha detto Francesco nella sua omelia.
“Dio ci da la forza di non arrenderci, di non rattristarci. Di lui abbiamo bisogno perché è il consolatore, è colui che trasforma la nostra memoria schiava in memoria libera, sana le nostre ferite con i ricordi della salvezza e, attraverso la potenza dello Spirito Santo e del suo amore, ci alza e ci fa risorgere dalle nostre miserie e dalle nostre difficoltà” – continua il santo padre.
“La festa della Trinità è lo splendido mistero, il rompicapo della vicinanza di Dio verso di noi. Questo mistero ci dice che Dio è il Padre che ci ha dato il suo Figlio e, che per esserci ancora più vicino a portare i pesi e le sofferenze della vita, ci ha mandato anche il suo stesso Spirito. Sono passati tre anni dalla tragedia che ha colpito questa zona. La Santissima Trinità ci spinga, non solo, a mantenerne vivo il ricordo, specie di coloro che non ci sono più, ma soprattutto a rimboccarci le maniche e a ricostruire quello che qui è andato distrutto. Non si può più aspettare” – ha concluso papa Francesco.
VIDEO: PAPA FRANCESCO A CAMERINO
VIDEO: PAPA FRANCESCO A CAMERINO
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: vaticannews.va
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