Alla Messa per la Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, il Papa ha ricordato i santi, i genitori e i tanti cristiani che hanno “spezzato” la loro vita per gli altri, segno d’amore per il mondo intero. Numerosi i fedeli presenti al rito, celebrato sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano. Al termine, si è svolta la tradizionale Processione Eucaristica che, percorrendo via Merulana, ha raggiunto la Basilica di Santa Maria Maggiore. Qui il Papa ha impartito la Benedizione con il Santissimo Sacramento. Il servizio di Debora Donnini:
Bisogna passare attraverso due piccoli gesti
“Fate questo in memoria di me”: sono le parole da cui Papa Francesco parte nella sua omelia per la festa del Corpus Domini. Nell’invitare i pellegrini a parteciparvi, all’udienza generale del mercoledì l’aveva definita come un “atto pubblico di fede e di amore a Gesù realmente presente nell’Eucaristia”. E, come di consueto, Papa Francesco parte dalla concretezza per dipingere il senso di questa Solennità. Ricorda Gesù che dice ai discepoli di “ripetere il gesto con cui ha istituito il memoriale della sua Pasqua”: fare l’Eucaristia ha sempre Gesù come soggetto, ma si attua “attraverso le nostre povere mani”, dice il Papa. Così anche davanti alle folle stanche e affamate del Vangelo proclamato, Gesù dice ai discepoli di dare loro stessi da mangiare i due pesci e i cinque pani, spezzati da lui. Proprio questo è “fare” con Gesù:
“E’ chiaro che questo miracolo non vuole soltanto saziare la fame di un giorno, ma è segno di ciò che Cristo intende compiere per la salvezza di tutta l’umanità donando la sua carne e il suo sangue. E tuttavia bisogna sempre passare attraverso quei due piccoli gesti: offrire i pochi pani e pesci che abbiamo; ricevere il pane spezzato dalle mani di Gesù e distribuirlo a tutti”.
Gesù chiede di “spezzarsi” per gli altri trovando forza nell’Eucaristia
L’altra parola che spiega l’esortazione di Gesù – “fate questo in memoria di me” – è “spezzare”. Una parola che si è declinata nella vita di “tutti i santi e le sante – famosi o anonimi – che hanno ‘spezzato’ se stessi per ‘dare da mangiare’ ai fratelli”:
“Quante mamme, quanti papà, insieme con il pane quotidiano, tagliato sulla mensa di casa, hanno spezzato il loro cuore per far crescere i figli e farli crescere bene! Quanti cristiani, come cittadini responsabili, hanno spezzato la propria vita per difendere la dignità di tutti, specialmente dei più poveri, emarginati e discriminati!”.
La forza per spezzarsi per gli altri viene proprio dall’Eucaristia: “nella potenza d’amore del Signore risorto, che anche oggi spezza il pane per noi”, dice Francesco. Anche la Processione eucaristica, che segue la Messa, è un gesto “per dare da mangiare alla folla di oggi”, afferma il Papa, per spezzare “la nostra vita” come “segno dell’amore di Cristo per questa città e per il mondo intero”.
fonte: radiovaticana