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Papa Giovanni Paolo II e il legame inscindibile con la Misericordia

Papa Giovanni Paolo II e la Divina Misericordia, un legame inscindibile? Uno dei temi trattati durante la sua predicazione

La Divina Misericordia è strettamente collegata a tutta la vita di Papa Giovanni Paolo II, manifestata più volte nel corso del suo Pontificato.

Karol Wojtyła, Papa Giovanni Paolo II ha vissuto parte della sua vita in Polonia, nel periodo della seconda guerra mondiale, del comunismo e anche del dopoguerra. Il periodo che ha trascorso nel ministero nella Sede di Pietro, gli permisero di vedere i problemi più pesanti e diversi di tutto il mondo.

Giovanni Paolo II è stato una persona che ha conosciuto la sofferenza umana, sa cosa significa soffrire, quindi le sue parole sulla misericordia non sono mai state parole teoriche.

Essere misericordioso, per Papa Giovanni II significa portare Dio nei drammi umani. Il Papa quando parlava della sua vita privata, lo faceva con grande umorismo, anzi traeva forza e insegnamento per se stesso e per l’intera umanità.

Le manifestazioni di affetto

Non sono solo i documenti ufficiali a confermare questa umanità di Giovanni Paolo II, ma le parole pronunciate  anche per ricambiare un saluto ad un gruppo di bambini di una parrocchia romana.

La prima visita del vescovo di Roma a una parrocchia dopo l’attentato del 13 maggio del 1981, inizia così.

Voi sapete bene che dovevamo fare quell’ incontro il giorno 24 maggio, 24 maggio, ma non la facevamo. Lo facciamo in ottobre dopo 5 mesi, perché ci voleva un po’ di pioggia. E oggi abbiamo questa pioggia che simbolizza, simbolizza la fertilità della terra. E lo si sa, specialmente, nei paesi dove manca la pioggia, per esempio nei paesi africani. Lo si sapeva anche nella Terra Santa, nella Palestina, dove mancava la pioggia molte volte. E per questo incontriamo nei profeti, nella Sacra Scrittura del Vecchio Testamento molte volte la preghiera par la pioggia. La pioggia non solamente simbolizza ma anche realizza. Realizza la fertilità della terra. La stessa pioggia si può capire come un simbolo di una altra fertilità, fertilità del cuore umano, fertilità della vita spirituale, fertilità che proviene dalla Grazia. Ecco, la pioggia simbolizza la Grazia, la grazia di Dio.

Il trascorso di Papa Giovanni Paolo II in Polonia, aver vissuto  e visto la sofferenza nelle persone è spinto a ringraziare tutti a Dio e gli uomini per le preghiere, anche dopo il suo ricovero al Policlinico Gemelli il 14 agosto del 1981. All’uscita dal Policlinico, nello stesso giorno si reca Castel Gandolfo e dice:

Voglio salutare tutti con questa salutazione nostra: sia lodato Gesù Cristo. Voglio ringraziare per la vostra presenza cominciando dagli eminentissimi cardinali e terminando ai più piccoli, bambini di otto mesi. (Applausi: urla di un bambino) Ecco! Grazie, grazie a Dio! Alcuni hanno detto: ecco il papa ritorna alla sua casa. Ho detto: pazienza. Finora al cortile di san Damaso, ma prima di tutto sono andato per rendere omaggio a S. Pietro apostolo nel suo sacrario, per ringraziarlo che ha voluto questo suo successore ancora un po’ (applausi).

Nonostante tutti i rischi. E poi ho visitato anche le tombe dei miei predecessori, e ho dovuto pensare: poteva essere una tomba di più. Ma il Signore ha fatto diversamente, e la Madonna — perché tutti ricordiamo bene che era il giorno 13 maggio — ha cooperato a quel diversamente. Misericordia domini quia non sumus consumpti. Ecco tutto quello che posso dire in questa circostanza, ringraziando tutti voi non solamente per la vostra presenza ma soprattutto per le vostra preghiere, per il vostro amore.

Non posso non sottolineare un fatto specifico: che il signor cardinale decano ogni giorno si presentava, ogni giorno si presentava nel Policlinico Gemelli per esprimere il legame, la comunione del collegio cardinalizio con il papa, e per dire anche il papa non dovrebbe essere qui, ma dovrebbe essere in Vaticano (applausi). Ecco, sono felice oggi che posso compiere, realizzare, quel voto sublime di vostra eminenza. A tutti ancora una volta — perché stiamo in un certo periodo, un periodo qualificato dal punto di vista romano, questo si dice Ferragosto, no? — allora un buon ferragosto a tutti. Sia lodato Gesù Cristo!

La spontaneità è stato sicuramente il sentimento più forte in Giovanni Paolo II, che attende ogni manifestazione di affetto, che lo ricambia sempre con il medesimo, talvolta più amplificato.

Per Papa Giovanni Paolo II, il volto di ciascuna persona è il volto di Cristo ed è degno del massimo rispetto e del massimo amore.

La parola che pronunciava più spesso è grazie: grazie per esserci.

Quando si recò a gennaio del 1982 a  Villa Stuart, una clinica romana, dove era ricoverato un cardinale, la sua visita fu improvvisata, nonostante tutto fu accolto con grande gioia.

Volevo ringraziare tutti i presenti per la loro presenza e per questa accoglienza, così inaspettata. La mia visita è totalmente privata; invece vedo che si sono adunati tutti i professori, i medici, e poi le famiglie, molti, molti bambini, e questo mi porta una grande gioia, e sono grato perla presenza di tante persone, sono personalmente grato, riconoscente.

E voglio, approfittando della circostanza che ci troviamo ancora nei primi giorni dell’anno ‘82, augurare a tutti un buon anno. Che sia un anno di pace, che sia un anno di speranza. I miei saluti vanno soprattutto verso i malati che si trovano in questa casa di cura, auguro a loro una guarigione, poi tutte le grazie. Perché non solamente il corpo deve essere guarito. Anche lo spirito umano deve essere guarito con la grazia. Deve essere sanato e santificato con la grazia, e questo auguro a tutti, tutti i malati che si trovano in questa casa.

Leggi anche >>> Comastri: vi racconto Karol Wojtyla, il Papa della Divina Misericordia

Papa Giovanni Paolo II ha avuto un legame indissolubile con la Divina Misericordia. Ecco le parole pronunciate quattordici anni fa: “Quanto bisogno della Misericordia di Dio ha il mondo di oggi! In tutti i continenti, dal profondo della sofferenza umana, sembra alzarsi l’invocazione alla Misericordia.” E aggiunse: “non esiste per l’uomo altra fonte di speranza al di fuori della Misericordia di Dio” .

Giovanni Paolo II, ha fatto diffuso il messaggio di misericordia in tutto il mondo, non è una casualità che il Papa della Misericordia è morto proprio nel sabato 2 aprile del 2005 alle ore 21,37 proprio alla vigilia della domenica della Divina Misericordia.

Fonte: acistampa.com

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Virgilia Panariello

Scritto da
Virgilia Panariello

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