Con la partenza dell’Air Force One da Roma verso Bruxelles si conclude la prima visita di Stato del presidente Usa, Donald Trump. Circa 18 ore in tutto, aperte dall’incontro più atteso, quello con Papa Francesco in Vaticano con al centro la promozione del dialogo interreligioso e del negoziato politico in favore della pace e l’impegno comune a favore della vita e della libertà religiosa. Poi il corteo presidenziale ha raggiunto il Quirinale e infine Villa Taverna per un vertice con il premier Gentiloni. Ripercorriamo la giornata nel servizio di Gabriella Ceraso:
La visita di Donald Trump in Italia è iniziata ieri sera con l’arrivo nella residenza dell’ambasciatore Usa a Roma a Villa Taverna ai Parioli, una della aree più blindate della capitale, che è stata sorvolata sin dalle prime ore di oggi da elicotteri e bonificata nei punti del passaggio del corteo presidenziale, sorvegliato da cecchini. L’appuntamento più atteso in Vaticano, per il primo incontro con Papa Francesco voluto dallo stesso Trump. Alle 8.20 l’auto blindata della coppia presidenziale è entrata dal varco del Perugino mentre già la piazza San Pietro si riempiva di fedeli per l’Udienza generale, cui il Papa non ha voluto rinunciare. Quindi l’arrivo nel piazzale di San Damaso.
Qui, secondo la prassi ufficiale, il picchetto della Guardia svizzera e l’accoglienza sorridente del Prefetto della Casa Pontificia mons. George Genswein; quindi l’ingresso nel Palazzo Apostolico e il trasferimento alla seconda Loggia fino alla biblioteca privata del Pontefice. All’apertura della porta l’attesa stretta di mano con la foto di rito e le prime parole, davanti ad un pool ristretto di giornalisti, prima che il colloquio per trenta minuti proseguisse in privato. Toni “cordiali” ha riferito il portavoce della Sala Stampa Greg Burke in cui è stato espresso “compiacimento per le buone relazioni bilaterali”:
“Nonchè il comune impegno a favore della vita e della libertà religiosa e di coscienza. Si è auspicato una serena collaborazione tra lo Stato e la Chiesa cattolica negli Stati Uniti, impegnata a servizio delle popolazioni nei campi della salute, dell’educazione e dell’assistenza agli immigrati”.
Grande attenzione, ha aggiunto Burke anche ai temi d’attualità internazionale, prima fra tutte la promozione della pace nel mondo:
“Tramite il negoziato politico e il dialogo interreligioso, con particolare riferimento alla situazione in Medioriente e alla tutela delle comunità cristiane”.
Al termine del colloquio il presidente Donald Trump ha presentato al Papa la moglie Melania, che ha ricevuto una speciale benedizione per un rosario che aveva tra le mani, la figlia Ivanka e il genero Jared Kushner; quindi le foto di rito e lo scambio dei regali ufficiali. Tra i doni del Papa al presidente una copia dei suoi documenti magisteriali “Evangelii gaudium”, “Amoris laetitia” e “Laudato sii”, e una copia del Messaggio per la Giornata della pace del 2017 autografato personalmente dal Pontefice. Francesco ha benedetto anche altri rosari che gli sono stati portati su un vassoio e alla fine ha donato a tutti i presenti la medaglia del pontificato.
“Non dimenticherò ciò che lei mi ha detto” avrebbe affermato Donald Trump al termine dell’udienza, prima di raggiungere nella prima Loggia del Palazzo apostolico, il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano e l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. La coppia presidenziale ha poi visitato la Cappella Sistina e la Basilica di S.Pietro. Intorno alle 11.00 il trasferimento di Trump al Quirinale per un incontro di lavoro tra le delegazioni italiane e statunitensi: al centro i temi della sicurezza e dei rapporti con Nato ed Europa. Ultima tappa a Villa Taverna per il confronto con il premier Gentiloni in vista del G7 di venerdì a Taormina sui dossier più caldi, in primis la questione migratoria e l’impegno antiterrorismo.
La first Lady ha invece raggiunto l’ospedale Bambino Gesù, dove ha incontrato i piccoli pazienti nei reparti e nella ludoteca, intrattenendosi con i bambini ricoverati di nove nazionalità diverse, che le hanno regalato: un libro fotografico sulla vita del nosocomio; una statua di legno raffigurante una Madonna realizzata da un artigiano di Bangui in Centrafrica, dove il nosocomio vaticano ha preso in carico la ristrutturazione dell’ospedale pediatrico locale; e un disegno con la scitta in inglese “Tutti i bambini del mondo sono uguali”. Melania Trump si è poi recata nella capella dell’ospedale, dove si è raccolta in preghiera. “Siamo contenti, ha detto la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc – di poter presentare alla First Lady degli Stati Uniti un ospedale di riconosciuta eccellenza clinica e scientifica, accreditato a livello internazionale, inserito all’interno del sistema italiano di sanità pubblica e gratuita. Ma soprattutto siamo contenti di poter rappresentare anche un modo di essere Chiesa molto caro a Papa Francesco. La realtà di una Chiesa che cura e accoglie i più deboli, i bambini gravemente malati, i bambini con malattie rare, provenienti da ogni parte del mondo”.
fonte: radiovaticana
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