Durante il consueto appuntamento dell’Angelus, Papa Francesco annuncia la volontà di dare rilievo alla figura dei nonni e degli anziani, al loro ruolo fondamentale nella società.
Commentando il Vangelo odierno (cfr Mc 1,21-28) durante l’Angelus, papa Francesco ha individuato “i due elementi caratteristici dell’azione di Gesù: la predicazione e l’opera taumaturgica di guaritore”.
In un sabato, Gesù conquista con la sua predica e scaccia uno spirito maligno. Due azioni che sorprendono i presenti alla sinagoga di Cafarnao, essendo state compiute nel giorno dedicato al riposo e alla preghiera.
Parlando in sinagoga, Gesù attira per il suo “modo di parlare”, con cui “dimostra un’autorità diversa da quella degli scribi”. Quella stessa autorità, con cui, poco dopo, “riconosce” e “scaccia” lo “spirito maligno”, di un uomo che, indemoniato, lo interpella come “l’Inviato di Dio”.
Tra i due ruoli mostrati in questo Vangelo, ha osservato il Santo Padre, “il più evidenziato è quello della predicazione”, mentre “l’esorcismo viene presentato a conferma della singolare “autorità” di Gesù e del suo insegnamento”. Gesù si esprime grazie “autorità di Dio che parla”, non fa “come gli scribi che ripetevano tradizioni precedenti e leggi tramandate”. Anche per questo “con un solo comando libera facilmente l’ossesso dal maligno e lo guarisce”. “La sua parola – ha sottolineato il Pontefice – opera ciò che dice, perché Egli è il profeta definitivo, anzi, è il Verbo stesso di Dio fatto uomo”.
Quando poi opera le guarigioni, Gesù dimostra che la sua predicazione “è rivolta a sconfiggere il male presente nell’uomo e nel mondo”. Puntando il dito “direttamente contro il regno di Satana, lo mette in crisi e lo fa indietreggiare, lo obbliga ad uscire dal mondo”. È proprio nel suo confronto con il demonio, che Gesù svela “una logica opposta a quella del mondo e del maligno”. Quando il demonio dice a Gesù “sei venuto a rovinarci?”, diventa evidente che “tra loro non c’è nulla in comune; sono l’uno l’opposto dell’altro”.
Il Vangelo di oggi, ha proseguito il Papa, “dovrebbe suscitare anche in noi un po’ dell’ammirazione e dello stupore che provò la gente di Cafarnao ascoltando Gesù”. E in effetti, “quando si proclama il Vangelo, nella liturgia, si sente ancora intatta tutta la forza della sua parola”, che ci raggiunge con tutta la sua “potenza benefica, che illumina, che risana, che consola”.
A conclusione dell’Angelus, un annuncio importante: l’istituzione della “Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani che si terrà in tutta la Chiesa la quarta domenica di luglio, in prossimità della ricorrenza dei santi Gioacchino e Anna, nonni di Gesù”.
Francesco ha annunciato l’istituzione della nuova Giornata Mondiale, a due giorni dalla festa della Presentazione di Gesù al Tempio, in cui gli anziani profeti Simeone e Anna “riconoscono in Gesù il Messia”.
“Lo Spirito Santo suscita ancora oggi negli anziani pensieri e parole di saggezza, la loro voce è preziosa perché canta le lodi di Dio e custodisce le radici dei popoli”, ha sottolineato in conclusione il Pontefice.
Luca Marcolivio
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