La notizia accolta in festa dai tanti che lo hanno amato e oggi lo venerano con devozione, annuncia una grande festa per tutta la Chiesa. Una figura di grande rilievo per la storia recente verrà innalzata agli onori degli altari, per la gioia dei cristiani e del mondo intero.
Dopo il via libera da parte dei cardinali, infatti, ora manca solo la firma del decreto da parte di Papa Francesco.
Stiamo parlando di Giovanni Paolo I, all’anagrafe Albino Luciani, e della beatificazione che ormai è attesa come qualcosa di certo. Il “Papa del sorriso” governò la Chiesa universale solo per 33 giorni, ma nonostante la brevità del suo pontificato, la sua figura ha lasciato un marchio a dir poco indelebile, che ora lo porterà a diventare Beato.
Luciani venne improvvisamente stroncato da un attacco cardiaco nel nel 1978. Si tratta della versione ufficiale, ormai data in qualche modo per assodata, ma intorno alla sua morte c’è sempre stato un significativo alone di mistero. che ha dato vita a molteplici teorie, alcune molto preoccupanti, o altre invece del tutto strampalate.
La sua morte fu infatti un evento a dir poco destabilizzazione e scioccante per la Chiesa e per il mondo intero, visto che si trattava di un Papa giovane (di soli 66 anni) e appena eletto (da 33 giorni). Non aveva apparenti problemi di salute, ma la sua morte arrivò improvvisa come un fulmine a ciel sereno.
Non ci fu mai un vero e proprio bollettino medico e non ci fu nemmeno l’esecuzione di alcuna autopsia. Si parlò fin da subito di embolia polmonare oppure anche di un arresto cardiaco, dovuto al sovradosaggio di un farmaco. Nell’Italia dell’epoca, però, che stava vivendo i terribili “anni di piombo”, il clima di sospetto era alto.
Inevitabilmente, le congetture e le ipotesi furono molte, anche sulla stampa. Alimentate dal comunicato redatto dal Vaticano, che pare fosse pieno di errori e incertezze, di certo dovuto al verificarsi improvviso di un evento di tale portata. Da lì, ne nacquero anche libri di grande successo, che lasciavano intravedere ogni sorta di possibilità, comprese quelle legate a profezie o premonizioni di carattere soprannaturali.
La sua propensione principale era tuttavia quella al sorriso, alla dolcezza verso i bambini, per la semplicità dei suoi comportamenti, che gli valsero la dicitura di “Papa del sorriso”. Era un convinto anticomunista e sostenitore fervente del Concilio Vaticano II, fautore di una Chiesa povera e per i poveri, ed era anche un uomo molto ligio e intransigente verso le ingiustizie e le disonestà, tanto da attirare secondo alcuni l’antipatia di una forte lobby massonica, che pare fosse purtroppo presente anche in Vaticano.
Appena diventato cardinale entrò infatti subito in conflitto con lo Ior e con il suo presidente, l’arcivescovo Marcinkus, poi finito al centro di dolorosi e tormentati scandali. Proprio per tutto questo, però, Giovanni Paolo II diventerà a breve un Beato della Chiesa cattolica.
La data della beatificazione è attesa per il prossimo anno, molto probabilmente già prima di Pasqua. Una novità che arriva al termine di un lungo e rigoroso iter, per una figura che in modo particolare in Veneto, Regione di cui era originario Luciani, è già molto venerata e amata.
La consulta medica ha dato il via libera nel 2019, a cui ha fatto seguito l’assenso della commissione di teologi. In questo caso, invece, è stata una sessione di cardinali e vescovi che hanno concluso l’iter del processo super miro, vale a dire quello relativo al riconoscimento del miracolo avvenuto per intercessione del Pontefice.
La guarigione considerata straordinaria dalla commissione dei medici riguarda infatti, come ormai noto, un avvenimento miracoloso avvenuto a favore di una bambina in Argentina nel 2011. La bimba guarì in modo prodigioso da una grave forma di encefalopatia. Intorno a questo evento, che attende ora il riconoscimento definitivo che avverrà per mezzo della sigla di Papa Francesco, c’è ancora un certo riserbo nonostante le indiscrezioni inevitabilmente già circolate.
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Si dice che tutto sia andato liscio, senza alcun parere negativo, nonostante la mole immensa di materiale, con un centinaio di testimoni, una montagna di carte e documenti, che hanno chiesto oltre dieci anni di studio e di lavoro. Per il quale è stato inoltre fondamentale l’apporto nipoti, Lina Petri e Pia Luciani, che hanno reso possibile quindi la scrittura della “Positio”, il documento che raccoglie tutto e certifica il cammino di santità.
L’impulso alla causa, si spiega, è stato dato in modo particolare dal cardinale Pietro Parolin, veneto come Luciani. Ora manca solo la firma del decreto definitivo, che spetterà al Papa. Si tratta però di un passaggio sostanzialmente formale, dopo di cui il Vaticano comincerà a organizzare la cerimonia di beatificazione.
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Inoltre, anche se di solito a presiedere questo tipo di cerimonie è il prefetto delle Cause dei Santi, visto che si tratta di un pontefice molto probabilmente sarà in questo caso proprio Papa Francesco in persona a celebrare il rito, che avverrà di conseguenza a San Pietro.
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