“Maschio e femmina li creò”, era il titolo di una catechesi di Papa Francesco, di qualche tempo fa. Parlava del Libro della Genesi, in cui si racconta la creazione dell’uomo e della donna.
“Lo Spirito Santo, che ha ispirato tutta la Bibbia, suggerisce per un momento l’immagine dell’uomo solo -gli manca qualcosa- senza la donna. E suggerisce il pensiero di Dio, quasi il sentimento di Dio che lo guarda, che osserva Adamo solo nel giardino: è libero, è signore … ma è solo. E Dio vede che questo non è bene: è come una mancanza di comunione, gli manca una comunione, una mancanza di pienezza”, aveva detto in quell’occasione il Papa.
Dio aveva creato l’uomo, che poteva dare il nome a tutte le “bestie selvatiche” e cibarsi di ogni frutto della terra, ma non aveva nessuno con cui condividere tutto questo.
“Quando finalmente Dio presenta la donna, l’uomo riconosce esultante che quella creatura, e solo quella, è parte di lui: osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne”.
Ma bisogna tenere bene a mente una cosa molto importante: “La donna non è una “replica” dell’uomo; viene direttamente dal gesto creatore di Dio. L’immagine della “costola” non esprime affatto inferiorità o subordinazione, ma, al contrario, che uomo e donna sono della stessa sostanza e sono complementari, anche hanno questa reciprocità”.
A sottolinearlo maggiormente, anche nel Libro della Genesi, è che Dio crea la donna dalla costola dell’uomo, ma mentre lui dorme, dunque essa non è un’idea dell’uomo, ma un suo sogno, un desiderio che il Signore appaga.
“La fiducia di Dio nell’uomo e nella donna, ai quali affida la terra, è generosa, diretta e piena. Si fida di loro. Ma, ecco, che il maligno introduce nella loro mente il sospetto, l’incredulità, la sfiducia. E, infine, arriva la disobbedienza al comandamento che li proteggeva”.
Cadono nella tentazione di potersi considerare Dei della loro vita, di poter essere simili a colui che li ha pensati e resi reali. Da allora, questo desiderio insano di onnipotenza non li abbandona e non si esprime soltanto nel rapporto tra noi e Dio, ma anche tra uomo e donna, nelle loro divergenze.
“Il peccato genera diffidenza e divisione fra l’uomo e la donna. Il loro rapporto verrà insidiato da mille forme di prevaricazione e di assoggettamento, di seduzione ingannevole e di prepotenza umiliante, fino a quelle più drammatiche e violente”.
Accade in qualunque forma di maschilismo o mercificazione del corpo femminile
“La svalutazione sociale per l’alleanza stabile e generativa dell’uomo e della donna è certamente una perdita per tutti. Dobbiamo riportare in onore il matrimonio e la famiglia!
E la Bibbia dice una cosa bella: l’uomo trova la donna, si incontrano … e l’uomo deve lasciare qualcosa per trovarla pienamente. E per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre per andare da lei. E’ bello! Questo significa incominciare una strada. L’uomo è tutto per la donna e la donna è tutta per l’uomo”.
Antonella Sanicanti
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