Papa contrario ai vaccini? Il mistero tutto da svelare

In questi giorni è circolata in rete una notizia in cui si affermava una pesante realtà, attribuita nientemeno che a un Pontefice. 

leone xii
Leone XII – photo web source

Purtroppo, però, si trattava di una enorme falsità. In questo caso, ad essere colpevole sono i tanti anni di storiografia imprecisa quando non del tutto errata, che hanno portato a una vera e propria “leggenda nera”. La cui vittima è Leone XII, accusato di essere una sorta di antecedente dei “no-vax”.

La frase attribuita a Leone XII. Cosa c’è di vero?

“Chiunque procede alla vaccinazione cessa di essere figlio di Dio: il vaiolo è un castigo voluto da Dio, la vaccinazione è una sfida contro il Cielo”, è la frase circolata e attribuita al Papa che regnò dal 1823 al 1829, al secolo Annibale della Genga, originario della cittadina situata nella diocesi di Fabriano, nel centro-Italia.

Si disse persino che Leone XII vietò nello Stato Pontificio la vaccinazione contro il vaiolo, e le sue parole compaiono anche all’interno di una lunga lista di citazioni riportate nell’ambito della letteratura scientifica a metà novecento.

Si disse che il Papa definì il vaccino un “innesto bestiale”

Tuttavia, non c’è alcuna altra fonte che attribuisca in maniera ufficiale queste parole in bocca al Pontefice della Chiesa cattolica. Forse, l’unica possibile modalità in cui il Papa avrebbe espresso queste parole sarebbe quindi quella orale, e di certo prima dell’elezione al soglio pontificio.

Annibale della Genga avrebbe quindi, stando a questi fumosi resoconti, la vaccinazione un “innesto bestiale”. Bisogna però comprendere anche l’epoca e il contesto in cui venne introdotta da Edward Jenner la vaccinazione contro il vaiolo, nella fine del settecento.

Come nacque la falsa maldicenza su Papa Leone XII

Si trattava di inoculare il pus del vaiolo delle mucche da latte. Da lì viene addirittura l’origine del nome “vaccinazione“, dal vache. All’epoca infatti questo risultava essere un metodo di immunizzazione più efficace e anche più sicuro della vaiolizzazione, che era praticata fino a quel momento. In questo secondo caso si trattava, a differenza del vaccino, di inoculare il pus del vaiolo umano.

La notizia delle parole del Pontefice pare che fosse stata tuttavia riportata, di seconda mano, da parte dell’ambasciatore austriaco a Roma e durante il conclave del 1823. Forse indebitamente, quasi per fare uno sgarbo. L’austriaco infatti considerava Leone XII un candidato indesiderabile.

L’origine della fake news? La volontà di screditare il Papa

Le sue posizioni erano infatti contrarie all’ingerenza delle potenze europee nel governo della Chiesa. Da ciò derivava una certa avversione da parte della Corte di Vienna. Insomma, a scavare a fondo non solo non c’era alcuna provenienza certa delle parole del Papa, ma molto probabilmente anche un’attribuzione indebita, e soprattutto falsamente strumentale.

Lo stesso per quando riguarda il presunto divieto di vaccinazione in Vaticano. Anche in questo caso, pare di trattasse di una notizia che non corrisponde alla realtà storica. In sostanza, una fake news d’altri tempi. La verità è che Leone XII rese la vaccinazione, che si era diffusa a Roma e nello Stato pontificio sin dai primissimi anni dell’Ottocento, facoltativa.

LEGGI ANCHE: Vaccini con feti abortiti: la verità sulla posizione della Chiesa

vaccino
photo web source

La vaccinazione in Vaticano era facoltativa ma raccomandata

Ma nonostante non fosse obbligatoria era fortemente raccomandata. I genitori che non intendevano vaccinare i propri figli, o i medici che si rifiutavano di somministrarla ai pazienti, dovevano giustificarne la scelta. Che li avrebbe poi anche penalizzati sotto diversi aspetti della vita sociale e della carriera professionale.

Una bufala quindi totalmente priva di fondamento ma che ha trovato un grande successo di divulgazione oggi, nell’era della rete dove pochi verificano le informazioni ma molti sono portati a condividerle solamente perché rispecchiano le proprie ideologie o i propri preconcetti.

Giovanni Bernardi

Gestione cookie