Sì, queste sono contenute nel motu proprio ‘Vox Estis Lux Mundi’ di papa Francesco.
Sin dal giorno in cui è venuto fuori lo scandalo sugli abusi negli Stati Uniti la scorsa estate, il Santo Padre ha promesso ai fedeli di prendere dei provvedimenti. Il papa ha condannato gli abusi sessuali dei membri della Chiesa ed ha condannato anche chi, per omertà, li ha coperti permettendo che le vittime soffrissero ulteriormente. In quei giorni concitati sono arrivata anche pesanti accuse ai danni di papa Francesco, contenute nel dossier Viganò.
Il papa non si è curato degli attacchi ed è andato avanti con la sua opera di pulizia. In febbraio ha convocato tutti i presidenti delle Conferenze Episcopali per parlare del problema. Durante la riunione molti si attendevano delle decisioni concrete, ma si sono dovuti accontentare di alcune linee guida. Oggi, però, il primo frutto di quel summit ha preso la forma del ‘Vox Estis Lux Mundi‘, motu proprio del papa in cui sono contenute nuove norme contro gli abusi.
Il documento del papa inizia con un’invito che deve costituire una regola morale di fondo per tutti coloro che si ritengono cristiani. Citando il Vangelo di Matteo, infatti, il Santo Padre ricorda: “Voi siete la luce del mondo … Nostro Signore Gesù Cristo chiama ogni fedele ad essere esempio luminoso di virtù, integrità e santità”. Successivamente, però, il pontefice scende nei particolari e illustra quali saranno le novità normative d’ora in avanti.
Si comincia con l’obbligo di creazione di una struttura apposita (non definita perché lasciata alla discrezione ed alle possibilità della diocesi) per accogliere le segnalazioni di abusi dei fedeli. Allo sportello delle segnalazioni si lega l’obbligo dei religiosi di comunicare tempestivamente le denunce al proprio superiore. D’ora in poi dovranno essere tempestive anche le segnalazioni su presunte coperture di abusi. Per questi casi è stata una categoria apposita di infrazione denominata “Condotta di copertura“. Si macchia di questo reato chiunque commetta azioni tese ad occultare abusi o sviare indagini.
Il Santo Padre dedica parte del testo alla tutela delle persone vulnerabili – minori, donne e portatori di handicap -, ed ai fedeli, che da oggi dovranno essere protetti ogni qualvolta sporgeranno denuncia. Per quanto riguarda le indagini, se ne occuperà il vescovo della diocesi, o l’arcivescovo qualora l’accusato sia un vescovo. I vescovi dovranno presentare rapporto alla Santa Sede ogni 30 giorni sul loro stato e le dovranno concludere entro 90 giorni (salvo eccezioni giustificate). Inoltre viene chiesto il rispetto delle leggi vigenti dello Stato, ossia la denuncia pervenuta dovrà essere inoltrata alla giustizia ordinaria laddove necessario. Infine vengono esortati i vescovi ad avvalersi dell’ausilio di laici con competenze specifiche.
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Luca Scapatello
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