Come ci suggeriva Papa Francesco, in una particolarissima catechesi di qualche tempo fa, il primo dono dello Spirito Santo è la Sapienza.
“Lo Spirito Santo sta sempre con noi, è sempre in noi, nel nostro cuore. Lo Spirito Santo è il dono di Dio per eccellenza e comunica diversi doni spirituali a chi lo accoglie”.
I doni dello Spirito Santo, come recitiamo nella preghiera “Sequenza allo Spirito Santo”, sono 7, ma il primo è, appunto, la Sapienza.
“Non si tratta della saggezza umana, frutto della conoscenza, no!”, ha ribadito il Papa.
Si tratta di una Sapienza molto particolare, donata a noi per grazia, in quanto ci permette di guardare le “cose” e gli altri con gli occhi di Dio e di agire, di conseguenza, come farebbe lui.
In questo modo, potremmo essere tutti liberi dalle nostre personali visioni del mondo, che ci inducono, spesso, a valutare, giudicare, considerare gli altri, secondo i nostri interessi e le propensioni dell’animo.
Come fare per ottenere questo strepitoso dono della Sapienza dallo Spirito Santo?
Bisogna, in primo luogo, essere, il più possibile, in comunione con il Signore; renderci puri e disponibili, fino a sentire che lui, realmente, agisce attraverso di noi, attraverso le nostre mani, le nostre parole.
La Sapienza, donata dallo Spirito Santo, dunque, non è il dopo della conoscenza, come umanamente la intendiamo, ma il saper distinguere le “cose” di Dio dalle nostre.
L’obiettivo del buon cristiano, attraverso la Sapienza è, pertanto, quello di renderci docili allo Spirito del Signore, ascoltarlo (perché, per la nostra durezza e per orgoglio umano, potremmo anche decidere di non farlo), permettergli di insegnarci la via dell’amore, come Dio comanda.
La Sapienza è, dunque, sapere di Dio; l’uomo che la cerca “ha il gusto e il sapore di Dio”, “tutto in loro parla di Dio e diventa un segno bello e vivo della sua presenza e del suo amore”.
Antonella Sanicanti