Il periodo d’Avvento che stiamo vivendo è un percorso che serve anche ad osservarci da vicino, a capire cosa ci manca per raggiungere la pienezza dell’essere un cristiano autentico.
Anche Papa Francesco, all’Angelus della seconda domenica d’Avvento, ha sottolineato l’importanza di saper abbattere ogni barriera e di riempire “tutti i vuoti del nostro comportamento, i peccati di omissione”, soprattutto.
Questo stato di cose si raggiunge principalmente con un’assidua preghiera, che ci aiuti a rafforzare meglio e bene la nostra fede.
Secondo il Pontefice, un altro vuoto che dovremmo, al più presto, colmare e che ci fa allontanare troppo dalla comprensione del messaggio portato dal Bambin Gesù, è “la mancanza di carità verso il prossimo, soprattutto verso le persone più bisognose di aiuto, non solo materiale, ma anche spirituale”.
In quest’ottica, il cuore del cristiano dovrebbe stare attento a più tranelli, come “orgoglio, superbia, prepotenza”. Se questi aspetti sono presenti nella nostra vita, allora non c’è posto per Dio.
“Quando attendiamo a casa la visita di una persona cara predisponiamo tutto con cura e felicità. Allo stesso modo vogliamo predisporci alla venuta del Signore”.
Tra l’altro, il 10 Dicembre scorso (data della seconda domenica d’Avvento), era un giorno importante, perché veniva deciso il conferimento del Premio Nobel per la Pace, attribuito quest’anno alla Campagna Internazionale per Abolire le Armi Nucleari: “Impegnarsi per la tutela della dignità di tutte le persone significa lavorare con determinazione, per costruire un mondo senza armi nucleari”. “Abbiamo la libertà, l’intelligenza e la capacità di guidare la tecnologia e limitare il nostro potere al servizio della pace”.
Come ha ribadito più volte e in altre occasioni il Papa, la tecnologia dovrebbe essere di sostegno alle persone più disagiate, perché si gestiscano al meglio i cambiamenti climatici e le loro conseguenze, che sono la prima causa dei disastri ambientali e della siccità, che costringono molta gente alla fame.
Il 12 Dicembre, tra l’altro, a Parigi si svolgerà l’Our Planet Summit, l’incontro a cui parteciperanno i leader mondiali, per discutere sul clima e le problematiche inerenti.
Sarà quello il secondo anniversario dell’accordo di Parigi sul clima e sarà intitolato “Make our planet great again”, ossia “Rendi il nostro pianeta di nuovo grande”.
Il titolo richiama, indiscutibilmente, lo slogan del Presidente americano Trump (Make America great again), che ha voluto abbandonare la causa.
I circa 2000 partecipanti al summit discuteranno dei finanziamenti, pubblici e privati, di cui si potrà disporre per cercare di arginare il disastro climatico.
E così anche Papa Francesco ha voluto ricordare a tutti quanto è importante che i leader mondiali prendano le giuste decisioni.
Ci sono intere popolazioni che hanno un bisogno immediato di essere soccorse, come (le più recenti) quella indiana, colpita dal ciclone Ockhi, che ha provocato la morte di molte persone e la dispersione, a largo, di 167 pescatori, o quella albanese, che ha subito spaventose inondazioni, che hanno coperto 10mila ettari di terreno agricolo e 3.300 abitazioni, lasciando senza casa 600 famiglie.
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