Papa Sisto IV è stato uno dei primi teologi a spingere verso la devozione alla Madonna e alla recita del Rosario come preghiera mariana d’eccellenza.
Personaggio storico controverso e grandissimo mecenate delle arti, Sisto IV ha dato un enorme contributo al culto mariano all’interno della Chiesa.
Oggi la recita del Rosario è una pratica molto diffusa all’interno della Chiesa cattolica. A compierlo sono soprattutto i fedeli devoti alla Madonna, ma la recita del Rosario è ormai una pratica che fa parte delle preghiere ufficiali. Seguendo le indicazioni la si può effettuare per chiedere l’indulgenza plenaria o parziale. Ma quotidianamente la si effettua per chiedere grazie e consolazione per sé stessi o per gli altri, per chiedere la diffusione di buone azioni nel mondo, la soluzione di conflitti internazionali o la conversione dei popoli.
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Nella forma odierna il Rosario contempla 15 misteri della vita di Maria e Gesù suddivisi in corone. Ogni corona prevede la contemplazione 5 misteri e la recita di 50 Ave Maria, per un totale di 15 misteri e 150 Ave Maria (Giovanni Paolo II ne aggiunse altri 5, ma la meditazione su di essi è facoltativa). Si pensa che originariamente il Rosario fosse un modo per permettere ai fedeli incapaci di leggere di ricordare attraverso i grani la sequenza di preghiere e Salmi. La formulazione della recita come oggi la conosciamo, invece, si pensa la si debba ai Monaci Cistercensi e risalga al XII secolo.
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Ricordato nei libri di storia per aver stretto alleanze politiche utili ad espandere i confini dello Stato Pontificio e per il suo amore per l’Arte. Papa Sisto IV non è stato solamente un personaggio storico influente e controverso a cui è stata intitolata la Cappella Sistina e che ha modificato urbanisticamente la Capitale. Francesco Della Rovere è stato prima di tutto un Frate francescano ed un teologo di tutto rispetto.
Proprio a Sisto IV si deve la prima diffusione del culto mariano all’interno della Chiesa cattolica. E’ stato lui ad istituire la festa dell’Immacolata Concezione (tutt’ora celebrata l’8 dicembre) della Madonna, per altro in un periodo in cui molti pensavano che l’Immacolata concezione fosse un’eresia. Sempre lui ha istituito la celebrazione della Festa di Sant’Anna, madre della Madonna. Infine al Pontefice rinascimentale si deve l’ufficializzazione della recita del Rosario.
Con una bolla papale (Ea quae ex fidelium) emessa l’8 maggio del 1479, infatti, Papa Sisto IV emise delle indulgenze per coloro i quali recitavano il Rosario. Prima di allora, la recita del Rosario non era stata approvata ufficialmente dalla Chiesa, sebbene oltre ai Cistercensi altri ordini Monastici ne facevano ricorso. Nel presentare la preghiera, Della Rovere scriveva: “Un modo di pregare pio e devoto che consiste nel dire ogni giorno, in onore di Dio e della Beatissima Vergine Maria, contro i pericoli che incombono sul mondo, tante volte l’angelico saluto quanti sono i salmi del salterio davidico”. Un secolo più tardi Papa Pio V, elevò il Rosario a preghiera mariana per eccellenza.
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Luca Scapatello
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