Il segno di grande speranza: ad attendere Papa Francesco a Qaraqosh, sul santuario di Santa Maria al Tahira, ci sarà una figura molto speciale.
Se tutto andrà per il meglio, tra alcune settimane Papa Francesco visiterà l’Iraq, e durante il suo Viaggio apostolico farà tappa a Qaraqosh. Nella martoriata città irachena, il Pontefice troverà infatti ad attenderlo nientemeno la statua della Madonna, appena issata sulla torre campanaria della chiesa dedicata a Maria “al Tahira”, vale a dire la “tutta pura”. Una chiesa che in passato era stata distrutta dall’Isis.
Da una settimana la statua svetta sulla torre del Santuario
La statua della Madonna già ora svetta dalla torre del Santuario, sopra la città situata nella Piana di Ninive. Lì è stata collocata lunedì 11 gennaio, segno concretamente visibile di una auspicata rinascita della cittadina che dal 2014 al 2016 ha vissuto uno stato di grande sofferenza, dopo essere finita in mano al dominio dei jihadisti dell’auto-proclamato Stato Islamico.
I jihadisti in quel periodo, dopo essersi insediati nella città di Mosul, conquistarono anche la vicina Qaraqosh nella notte tra il 6 e il 7 agosto 2014. In quelle dure ore, migliaia di abitanti cristiani furono all’improvviso costretti a scappare dalla città irachena. Molti di questi riuscirono a trovare un riparo provvisorio nell’area di Erbil, oppure in altre zone del Kurdistan iracheno. Fino alla liberazione della città di Qaraqush, che avvenne nell’ottobre 2016.
Il violento attacco dello Stato islamico al Santuario mariano
Il Papa, per la sua visita in programma dal 5 all’8 marzo 2021, salvo ripensamenti dovuti al peggioramento della situazione pandemica, ha inserito questo luogo di grande spessore simbolico tra le sue mete. Si tratta del luogo di culto più conosciuto e rappresentativo dell’intera città, quello del complesso di Santa Maria al Tahira.
Il complesso è formato dalle due chiese. La prima, quella antica, risale addirittura al tredicesimo secolo. Mentre invece quella nuova è stata costruita solamente nella prima metà del ventesimo secolo. Furono queste le ragioni alla base del violento attacco dei terroristi di Daesh nel 2014, che decisero di impossessarsi con la violenza di questo luogo per trasformarlo in presidio militare, utilizzato anche come poligono di tiro e deposito di armi.
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Il Papa coronerà il ritorno della luce nella terra che ha vissuto la morte
Trasformando in poco tempo un luogo di Dio in un luogo di morte e devastazione. Così opera infatti la violenza terroristica. Trasforma in tenebre tutto ciò che è luce. La chiesa, in quei lunghi mesi di occupazione, è stata saccheggiata e devastata. Il restauro che è cominciato già da qualche tempo ha portato al collocamento della statua mariana sulla torre dell’edificio sacro.
Ora Papa Francesco potrà finalmente riportare la presenza di Dio in questa terra, anche se per poche ore. Ad attenderlo, ci sarà Maria, segno di speranza e di protezione per tutti i cristiani.
Giovanni Bernardi