Il Papa ha incoraggiato le iniziative di collaborazione internazionale contro il coronavirus, ma a patto che le capacità scientifiche siano messe insieme “in modo trasparente e disinteressato, per trovare vaccini e trattamenti”.
Si tratta di un duro monito a quanti pensano di arricchirsi grazie alla pandemia del coronavirus. Il Papa è infatti molto concentrato sulla necessità di affrontare questa crisi, e domanda con forza soluzioni concrete, solidali e rapide.
Il Papa ha incoraggiato la collaborazione contro il virus
Il Pontefice ha così affermato “appoggiare e incoraggiare la collaborazione internazionale che si sta attivando con varie iniziative, per rispondere in modo adeguato ed efficace alla grave crisi che stiamo vivendo”.
“È importante mettere insieme le capacità scientifiche, in modo trasparente e disinteressato”, ha detto il Papa. Per trovare vaccini e trattamenti e garantire l’accesso universale alle tecnologie essenziali che permettano ad ogni persona contagiata, in ogni parte del mondo, di ricevere le necessarie cure sanitarie”.
“Ci si metta insieme in modo trasparente e disinteressato”
Più volte infatti il Papa ha chiesto di illuminare “le menti degli uomini e delle donne di scienza, perché trovino giuste soluzioni per vincere questo virus”. Lo stesso per i responsabili delle Nazioni, “perché le ingenti somme usate per accrescere e perfezionare gli armamenti siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi in futuro”.
In mattinata il Papa aveva offerto la Messa a Santa Marta per i sacerdoti e i medici morti in questi due mesi per via del coronavirus. Che ha ricordato che sono un “esempio”. Capaci di mostrare il volto bello della Chiesa. A differenza dei “finti pastori” che “sfruttano il gregge per far carriera o la politica o per i soldi”.
Il Papa contro i finti pastori che cercano soldi e potere
“Finti pastori” che sono vittime della “voce tentatrice che induce al male”, antitesi della voce di Dio. “La voce cattiva seduce, assale, costringe: suscita illusioni abbaglianti, emozioni allettanti, ma passeggere… La voce del nemico distoglie dal presente e vuole che ci concentriamo sui timori del futuro o sulle tristezze del passato: fa riaffiorare le amarezze, i ricordi dei torti subiti, di chi ci ha fatto del male.
La voce cattiva ruota sempre attorno all’io, alle sue pulsioni, ai suoi bisogni, al tutto e subito. La voce di Dio, invece, non promette mai la gioia a basso prezzo: ci invita ad andare oltre il nostro io per trovare il vero bene, la pace”, ha detto il Papa. “Ricordiamoci: il male non dona mai pace, mette frenesia prima e lascia amarezza dopo”.
La giornata interreligiosa di preghiera
Francesco, in diretta streaming dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, ha anche ricordato l’iniziativa della giornata interreligiosa di preghiera e digiuno per chiedere la fine della pandemia. Prevista per il prossimo 14 maggio.
“Il prossimo 14 maggio i credenti di tutte le religioni si uniscano spiritualmente in una giornata di preghiera e digiuno. Per implorare Dio di aiutare l’umanità a superare la pandemia di coronavirus”, ha ricordato il Papa la proposta dell’Alto Comitato per la Fratellanza Umana.
La giornata per le vocazioni e contro le violenze
Prima di affacciarsi alla finestra per la benedizioni di piazza San Pietro il Papa ha poi ricordato la Giornata mondiale per le vocazioni, e la Giornata nazionale per i bambini vittime di violenza, sfruttamento e indifferenza.
“Incoraggio i responsabili e gli operatori a proseguire la loro azione di prevenzione e di sensibilizzazione delle coscienze al fianco delle varie agenzie educative. E ringrazio i bambini dall’Associazione che mi hanno inviato un collage con centinaia di margherite colorate da loro”
Giovanni Bernardi
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