La vittoria più grande di Angela Procida non è nelle medaglie sportive, per soli due centesimi non ottiene la medaglia di bronzo alla Paralimpiadi di Parigi, ma la sua storia è una lezione di vita, soprattutto per i giovani.
Sono in corso le Paralimpiadi 2024: atleti con disabilità mostrano al mondo che la vita può essere vissuta in pienezza anche quando si devono affrontare sfide molto più grandi delle competizioni sportive.
Tra di essi c’è Angela Procida, nuotatrice paralimpica italiana che si è classificata quarta vincendo così la medaglia di bronzo. È una ragazza giovane, ha 24 anni e vive a Castellammare di Stabia, in Campania. a
La sua storia inizia con un evento drammatico quando è ancora una bambina, ciò che determinerà per sempre la sua vita.
La vittoria sulla prova della disabilità: Angela Procida vince molto di più delle Paralimpiadi
Nel 2005, quando aveva solo 5 anni, Angela Procida subisce un incidente stradale in cui è assieme al padre e ad una delle sorelle, di 6 anni. Loro muoiono, lei sopravvive, ma riporta una grave lesione del midollo spinale che le comporterà la perdita dell’uso delle gambe.
È sicuramente una tragedia che può compromettere l’amore per la vita e la voglia di stare al mondo. Ma non è così per la piccola Angela. Affiancata dall’amore dei familiari, in particolare della mamma, cresce e affronta la grandissima prova che le è stata posta innanzi.
Questa è certamente la vittoria più grande, che va molto oltre quelle sportive. Riuscire a farcela e vivere al massimo delle proprie possibilità con un’energia e una grinta ammirevoli. È diventata una nuotatrice professionista e ha conseguito la laurea in ingegneria biomedica.
Angela lo ha dimostrato con le sue parole del discorso a seguito al conseguimento del quarto posto il classifica di queste Paralimpiadi 2024.
Non ha vinto la medaglia d’oro e neppure quella di bronzo per pochissimi centesimi, ma sa che il traguardo più grande lo ha già raggiunto. “Vabbè, ogni tanto bisogna provare l’ebbrezza del centesimo perso. Non sempre si è fortunati” ha esclamato con un pizzico di ironia a commento del risultato raggiunto.
Nessun ideale di perfezione: accettarsi con i propri limiti
Le parole di questa giovane atleta paralimpica colpiscono perché individuano ciò che davvero conta al di là della ricerca di perfezione a cui ci induce la nostra società. Se tutto nel mondo sembra dirci che bisogna essere sempre al top e portare a casa trofei e risultati di successo Angela Procida invece ci induce a riflettere in un’altra direzione.