Parliamo dei 10,000 Ebrei salvati da Pio XII, altro che complice del Nazismo

 

 

Nel corso del secondo dopo guerra si diffuse un falso storico che mostrava la Chiesa Cattolica e l’allora Papa Pio XII implicati nel genocidio degli ebrei da parte del fascismo e del nazismo. Col tempo molte testimonianze hanno screditato questa presunta realtà facendo emergere l’aiuto che il Santo Padre e la Curia romana offrirono in quel periodo ai rifugiati ebrei anche a costo della vita.

Finora, però, non erano stati resi noti i numeri degli ebrei salvati al martirio nazista, a renderli noti è stato il responsabile dell’archivio storico della segreteria vaticana John Icks durante una conferenza intitolata “Politica dei rifugiati dal 1933 fino ad oggi: sfide e responsabilità”: quasi 5.000 gli ebrei ospitati e nascosti nei monasteri cattolici, 3000 si sono rifugiati a Castel Gandolfo, 1460 nelle case cattoliche e altri cento suddivisi tra Vaticano ed edifici vaticani extraterritoriali, per un totale 9560 solo ad opera del Vaticano.

In occasione della conferenza anche Papa Francesco si è voluto esprimere su quel periodo storico e sull’opera di protezione svolta da Pio XII: “Al povero Pio XII è stato buttato addosso di tutto. Ma bisogna ricordare che prima era visto come il grande difensore degli ebrei. Ne nascose molti nei conventi di Roma e di altre città italiane, e anche nella residenza estiva di Castel Gandolfo. Lì, nella stanza del Papa, sul suo stesso letto, nacquero 42 bambini, figli di ebrei e di altri perseguitati rifugiatisi lì”.

Si tratta di un ulteriore conferma di qualcosa che si sapeva già da tempo, ma che per qualche non ben noto meccanismo di diffusione di calunnie era stato celato, eppure sono in molti gli storici ebrei che testimoniano l’opera di lotta al fascismo ed al nazismo che ha svolto la Chiesa, altrettanti quegli storici tedeschi che ricordano come il nazismo abbia escluso i preti cattolici e tormentati con visite a sorpresa ed interrogatori estenuanti.

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