Arriva la grave denuncia del massmediologo Carlo Freccero, uno dei principali garanti della raccolta di firme in Italia per l’abolizione del Green pass che attacca duramente, senza mezzi termini.
L’ex direttore di Rai 2 è fra i membri del comitato organizzativo, e in una lettera inviata al direttore della Stampa ha spiegato nel dettaglio il perché della sua decisione di aderire alla raccolta di firme per l’abolizione del Green Pass.
Da qualche giorno è infatti stata avviata una raccolta firme per proporre un referendum abrogativo delle norme passaporto vaccinale nel nostro Paese.
La pesante denuncia contro i meccanismi oscuri
La sua denuncia è molto pesante e la sua voce, sicuramente di una persona autorevole e difficilmente etichettabile come “complottista” o inesperto ma che al contrario conosce molto bene le realtà dei principali media e del potere che vi gira attorno, si scaglia contro un sistema soggiacente all’attuale situazione pandemica.
“A persuadermi e coinvolgermi è stato il ragionamento dell’avvocato Paolo Sceusa, che ha lanciato un accorato appello al diritto internazionale prima di denunciare il comportamento del nostro governo, oltremodo scorretto nell’incrinare il patto di lealtà tra istituzioni e popolo“, ha spiegato dapprima Freccero, denunciando come in realtà l’obbligo di Green pass che verrà introdotto in Italia viola apertamente e palesemente i regolamenti europei.
Le parole del noto esperto di comunicazioni Carlo Freccero
“Nella versione italiana pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea del 15 giugno 2021 è stato omesso infatti un passo fondamentale del testo della Gazzetta Ufficiale Europea, e precisamente la frase relativa alle persone che «hanno scelto di non essere vaccinate» e che, ciò nonostante, non devono essere oggetto di discriminazioni. A nulla è valsa la rettifica del 5 luglio 2021, l’attuale normativa sul Green Pass infatti, ignora totalmente l’appello a evitare discriminazioni“, afferma Freccero, facendosi portavoce della raccolta firme.
“Il popolo deve avere gli strumenti per decidere, sostengono i promotori del referendum, un comitato composto in gran parte da giuristi super qualificati. Ho riflettuto. Capisco che la mia presenza possa sembrare priva di senso in mezzo a cotanto senno specializzato. Ma mi sono convinto del contrario. Il mio ruolo è quello di esperto della comunicazione e, in quanto tale, non ho potuto fare a meno di rilevare la massiccia campagna di propaganda e disinformazione condotta dai media mainstream con un’unanimità che non ha precedenti nella storia del paese”.
La denuncia di Freccero insomma coglie nel segno
La denuncia di Freccero insomma coglie nel segno rispetto a quella che, purtroppo è sotto gli occhi di tutti, è una continua opera di propaganda martellante su ogni canale mediatico in cui però di voci critiche, contrarie e difformi rispetto all’opinione “dominante” non c’è nemmeno l’ombra. Anche per questo si è deciso di dare vita al Referendum. “Il referendum è un’occasione per avere accesso a spazi istituzionali e per fare arrivare i nostri argomenti all’elettorato. Dopodiché i cittadini decideranno liberamente e non sotto la pressione della paura innescata dalla pandemia”, spiega l’esperto di media.
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“Rispondo qui anche agli amici che hanno obiettato come, tecnicamente, il referendum sia un autogol, giacché l’obbligo vaccinale verrà meno con l’introduzione delle cure che renderanno illegale un vaccino privo di autorizzazione e giustificato solo dall’emergenza“, spiega Freccero, rievocando un delicato passaggio di cui si è discusso nelle scorse settimane. Che cioè con l’approvazione di farmaci contro il Covid il vaccino adottato in forma emergenziale potrebbe venire reso illegale.
“Dietro il Green Pass in realtà, c’è molto di più”
Il punto, ben più profondo e a molti oscuro, è un altro. “Dietro il Green Pass in realtà, c’è molto di più”, afferma in maniera durissima Freccero. “L’Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato in questi giorni il prototipo di tessera vaccinale da adottare da parte degli stati. Il Green Pass è destinato a diventare l’embrione della futura tessera di identificazione digitale a cui mira il «Grande Reset» in via di attuazione”.
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La tesi è radicale ed è molto coraggiosa da presentare sui grandi media, ma è certamente in linea con quelle esposte nelle scorse settimane da altre autorevoli figure intellettuali italiane come Giorgio Agamben o Massimo Cacciari. “Per chi non sapesse di cosa si tratta, rimando a due libri dell’economista Klaus Schwab «Covid 19 The Great Reset» e «Quarta rivoluzione digitale»“, invita a leggere Freccero.
La pandemia è un’occasione irripetibile per il «Grande Reset»?
“Secondo Schwab la pandemia è un’occasione irripetibile per conseguire il «Grande Reset» già illustrato nel saggio «La quarta rivoluzione industriale». Tutto ciò è confermato dal progetto di Recovery Fund, che si pone come obiettivo lo stesso obiettivo del «Grande Reset»”, continua l’esperto dei media. Che si lancia in una profezia a dir poco inquietante. “Credo che la nuova normalità in cui stiamo vivendo non finirà coi vaccini, ma continuerà nel tempo, con la rivoluzione digitale e la rivoluzione verde”.
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Insomma, “diciamo la verità”, conclude Freccero: “non è la pandemia ad avere causato la crisi economica. E piuttosto la crisi economica ad avere causato la pandemia, o quanto meno, ad averla amplificata al fine di ultimare il «Grande Reset»“. Di conseguenza, “è giusto che il popolo, l’oggetto di quanto è in divenire, possa, come accade in tutte le democrazie, farsi soggetto e decidere se desidera o meno proseguire per la strada tracciata dalle élite. La risposta verrà dopo. Nella mia testa i referendum sono destinati ad aprire finalmente un dibattito ampio su tutti questi quesiti aperti”.
Giovanni Bernardi