Parroco annulla la processione per pericolo contagio | Sgarbi va su tutte le furie

Il noto critico d’arte attacca pesantemente la scelta del sacerdote di non fare scendere in strada quest’anno a Scicli la processione del Cristo Morto, a differenza delle vicine località siciliana, a causa di una non meglio precisata emergenza pandemica che non è più indicata, tuttavia, nei protocolli governativi. 

Il sacerdote ha risposto al noto critico d’arte con un altro video, ora la speranza per i cittadini della località siciliana che si trovi una soluzione a livello politico.

Sgarbi
Sgarbi – photo web source

“Caro Padre Ignazio, gli stadi sono aperti al cento per cento dei tifosi, e tutti possono andare e stanno uno vicino all’altro. Perché tutti possono andare per volontà del governo a vedere una partita di calcio mentre i cittadini di Scicli non possono andare a vedere la processione perché lei, che non è il governo, ha deciso di non fare la processione? Ma come è possibile?”.

Il video di Sgarbi in cui attacca il sacerdote

Si apre così, con queste domande durissimo, il video del critico d’arte Vittorio Sgarbi indirizzato al parroco di Scicli, padre Ignazio La China. Da giorni infatti sta facendo molto discutere la notizia che le processioni della Settimana Santa e la Festa del Gioia a Scicli sarebbero state annullate per volere del religioso, con dolore e proteste tra i fedeli e la popolazione, affranti per il fatto che la cittadina non possa riabbracciare il Cristo Risorto, a differenza della vicina Modica, dove al contrario è arrivato il “via libera” ai festeggiamenti Madonna “Vasa Vasa”.

“Cento per cento allo stadio, e zero per cento in strada per la festa del Cristo Risorto e dell’Uomo vivo”, commenta Sgarbi.”Lei ha un potere sulla libertà dei cittadini e del Cristo risorto superiore al governo? Oltre al vescovo, che ha detto che dipende da lei. Ma è possibile tenere Cristo in lockdown e in clasura? Ci sono già le suore… I malati stanno in terapia intensiva ma Cristo fa i miracoli, deve potersi muovere. Se va a giocare un grande calciatore, Cristo deve stare in casa? Ci stia lei in casa, va benissimo. Ma lei deve ordinare alla popolazione di non andare alla processione?”.

La replica del sacerdote siciliano

In sostanza, il critico d’arte definisce avaro e pauroso questo atteggiamento assunto dal sacerdote, più governativo del governo stesso. “Perché lei è più forte e decisivo del governo nell’impedire la processione, perché vuole Cristo in lockdown?“. Nei giorni successivi al video, che ha fatto molto scalpore, è arrivata anche la replica del diretto interessato.

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Mentre invece da giorni si va profilando un tavolo tra amministrazione comunale, portatori e Vicariato per tornare a parlare della Festa del Gioia, proposto dal deputato regionale della Lega Orazio Ragusa nel tentativo di mediare le posizioni coinvolte e “riappacificare” gli animi. O meglio, affinché si possa “trovare la soluzione migliore per fare in modo che il simulacro del Cristo Risorto, dopo due anni di stop a causa dell’emergenza sanitaria, torni di nuovo a ridare speranza ai fedeli e all’intera città di Scicli con la sua caratteristica processione”.

“Ritengo, però, che la strada del dialogo debba essere privilegiata e che, anche alla luce di quanto sta accadendo nel resto del circondario, vedi Modica e Ispica, oltre che con il graduale calo dei contagi da Covid, ci possano essere i presupposti per sedersi attorno a un tavolo insieme (clero, amministrazione comunale e portatori), allo scopo di verificare se esistono le condizioni per ridiscutere la decisione già presa”, ha affermato il parlamentare del Carroccio, che aggiunge anche una proposta concreta.

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“Si potrebbe, tra l’altro, pensare alla creazione di una sorta di protocollo che si prefigga di tutelare il più possibile tutti in termini anticovid”.

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