Quasi tutte le Regioni si colorano di rosso. Tutte le info sulle nuove regole da rispettare che ci accompagneranno fino a Pasqua.
Restrizioni per il mantenimento del contagio, 11 Regioni su 20 in zona rossa e la zona gialla che, almeno fino al 6 aprile, scompare dalle fasce di colore. Cerchiamo di capire bene cosa è possibile fare e cosa no in questo periodo che ci apprestiamo a vivere fino a Pasqua.
Dopo un anno dal lockdown serrato, la situazione contagi in Italia sembra non esser migliorata, anzi. Sono in tanti ad affermare di esser ritornati al punto di partenza, con la sola eccezione dell’inizio della campagna vaccinale.
Da oggi, 15 marzo, 11 Regioni su 20 sono in zona rossa, quella di massima allerta e restrizione, mentre le restanti sono in zona arancione. Nessuna in zona gialla, mentre la Sardegna resta, al momento, in zona bianca. Quello che però ci domandiamo tutti è: cosa sarà possibile fare e non fare fino al 6 aprile (giorno della scadenza dell’attuale DPCM in vigore)? Proprio al testo del DPCM sono state aggiunte nuove restrizioni. Cerchiamo di capire insieme quali sono e di cosa si tratta.
Partiamo da un presupposto: a partire dal 15 marzo e fino a scadenza del DPCM, le Regioni che hanno parametri da zona gialla saranno, comunque, classificate in zona arancione.
Diventa definitiva l’applicazione della zona rossa automatica, dove nel caso di incidenza cumulativa settimanale di oltre 250 casi ogni 100mila abitanti, a prescindere dalla zona di colore in cui la regione si trova, sarà applicata la zona rossa, determinando e indicando così l’alto rischio di diffusività, in quell’area, del virus.
Confermato il coprifuoco, sia per la zona arancione che per quella rossa, dalle ore 22 alle ore 5. Ci si potrà spostare, previa autocertificazione, solo per motivi di lavoro, salute o stretta necessità.
Proprio l’autocertificazione tornerà a farci compagnia: nella zona rossa, anche per muoversi all’interno del proprio comune sarà necessaria, mentre per la zona arancione ci si potrà spostare liberamente nel proprio comune di residenza ma, se si varcano i suoi confini, si è soggetti alla compilazione del documento.
Gli spostamenti verso le seconde case possono avvenire in presenza di determinate condizioni. Trattandosi di una possibilità limitata al rientro, si può raggiungere le seconde case, anche in un’altra Regione solo a “coloro che possano comprovare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile anteriormente all’entrata in vigore del Decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2″. In sostanza, bisogna essere proprietari della casa o averla affittata prima del 14 gennaio 2021.
I giorni prossimi alla Santa Pasqua saranno quelli con maggiori restrizioni (seguendo, così, il modello applicato per Natale): il 3, il 4 e il 5 aprile, tutta Italia sarà in zona rossa, con la sola eccezione di quelle zone che risulteranno, con i loro parametri, in zona bianca. Nei giorni di festa, gli spostamenti verso altre abitazioni private saranno possibili solo una volta al giorno, tra le ore 5.00 e le 22.00, restando all’interno della stessa Regione.
Sarà possibile partecipare alla celebrazione della Messa di Pasqua, muniti di autocertificazione, e nella chiesa più vicina alla propria abitazione. Le chiese saranno tenute a rispettare tutte le regole del distanziamento sociale, dell’uso della mascherina al loro interno e dell’igienizzazione delle mani. La CEI ha inviato, già da qualche tempo, le regole per una migliore celebrazione dei riti della Settimana Santa, con l’abolizione di alcuni momenti liturgici particolari, come la lavanda dei piedi del Giovedì Santo.
La Messa della notte di Pasqua, invece, dovrà esser celebrata in un orario consono da permettere a tutti i fedeli il ritorno a casa prima dell’orario di coprifuoco.
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Per quel che riguarda le visite ai parenti, i bar e i ristoranti valgono le regole che abbiamo imparato a conoscere per la zona arancione e quella rossa. In zona rossa, gli spostamenti sono vietati, anche verso casa dei parenti (salvo casi di lavoro, salute o necessità). In zona arancione sarà possibile recarsi in altre abitazioni private abitate solo una volta al giorno, tra le ore 5.00 e le 22.00, restando all’interno dello stesso Comune.
I bar e i ristoranti, in zona rossa e in quella arancione, resteranno chiusi. Resterà loro consentito l’asporto fino alle 18 per i bar e fino alle 22 per i ristoranti, a patto che il consumo non avvenga sul posto o nelle vicinanze.
I negozi, in zona rossa, saranno chiusi (compresi, questa volta, anche parrucchieri e barbieri), tranne quelli che vendono generi di prima necessità.
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ROSALIA GIGLIANO
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