Luce nel buio feroce delle guerre e speranza che abbatte ogni egoismo sono i temi ricorsi nelle riflessioni pasquali di Papa Francesco.
Dalla Veglia di sabato alla Messa di oggi fino al Messaggio Urbi et orbi il tema ricorrente è stato quello della gioia che emana dal Cristo Risorto.
La potenza della Resurrezione è una forza senza uguali, i figli del Dio della vita non possiamo permettere agli orrori della quotidianità di rinchiuderci nel sepolcro.
La gioia inaudita della Pasqua
Migliaia di fedeli hanno partecipato alle celebrazioni Pasquali presiedute da Papa Francesco. Dopo l’assenza alla via Crucis la sua sola presenza accende la speranza nel cuore. C’è aria di festa in Piazza San Pietro, oggi, e anche il Pontefice si mostra col viso sfolgorante di luce. In questa Pasqua più che in altre abbiamo bisogno della presenza rassicurante di colui che è chiamato a tenere il timone di questa Chiesa e portare la luce di Cristo Risorto in questo mondo. Nelle parole e ancora di più nei gesti del Pontefice è risuonato un appello alla speranza e alla contemplazione del Mistero più grande.
Dove sembra che tutto sia morto, da ogni parte tornano ad apparire i germogli della risurrezione. È una forza senza uguali, in un campo spianato torna ad apparire la vita, ostinata e invincibile. Nel mondo in cui viviamo ci saranno anche molte cose brutte; tuttavia, il bene tende sempre a ritornare a sbocciare ed a diffondersi. Ogni giorno nel mondo rinasce la bellezza, che risuscita trasformata attraverso i drammi della storia. I valori tendono sempre a riapparire in nuove forme, e di fatto l’essere umano è rinato molte volte da situazioni che sembravano irreversibili. Questa è la forza della risurrezione.
Cristo è vivo. Contro quanti hanno proclamato la morte di Dio, la resurrezione, fondamento e anima della nostra fede, dice che siamo figli del Dio della vita perché Egli è vivo. Perché, se Cristo non è risorto è vana la nostra predicazione ed è vana la nostra fede, scriveva san Paolo (Cf. 1Cor 15,17). Dire che il Signore è vivo significa che è presente nella storia e nella vita di ciascuno, sempre pronto a illuminare e ad aprire nuovi orizzonti.
La morte non è l’ultima parola
Il Santo Padre ricorda tutte le pietre che oggi coprono la gioia del Signore. Ma la verità è che la tomba di Gesù è vuota e da qua comincia tutto. Da questo sepolcro vuoto nasce la via della vita in mezzo alla morte, della fraternità in mezzo all’inimicizia. Il Signore Risorto ci apre passaggi umanamente impossibili, solo col perdono si esce dalle chiusure, dai pregiudizi, dalle presunzioni, e da tutti i mali. Credere che nulla può cambiare è una scusa per non perdere le proprie comodità, per non uscire dalla noia, dalla pigrizia, dalla tristezza e dal vuoto egoismo. Con la resurrezione Gesù ci ha mostrato che le cose possono cambiare, e in Lui già sono cambiate. Gesù vive e continua ad agire in mezzo ai suoi. Egli aiuta a compiere la missione che affida.
La resurrezione, ricorda Papa Francesco, non è un fatto del passato. È una forza senza uguali, è la forza del bene che tende sempre a sbocciare, anche se intorno vediamo oscurità, cattiverie, indifferenza e cose del genere. Quante volte nella storia gli uomini sono rinati da situazioni che sembravano irreversibili. Questa è la forza della resurrezione, essa produce in ogni luogo germi di un mondo nuovo. Se dovesse accadere che non vediamo questi germi, continuiamo a fare il bene. Dio si può avvalere del nostro impegno per riversare benedizioni in luoghi del mondo dove forse non andremo mai. Lo Spirito Santo opera dove vuole, come vuole e quando vuole. Noi siamo chiamati a seminare non a raccogliere. Una sola certezza: il dono di noi stessi è necessario.
Un pensiero alle sofferenze del mondo
Il pensiero del papa va alle vittime dei tanti conflitti che sono nel mondo cristo risorto apra una via di pace. Il Papa cita una per une le piaghe che lacerano diverse parti del globo ed esorta al rispetto dei diritti umani, lo scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina, tutti liberi per tutti. Fa appello a che sia garantito accesso agli aiuti umanitari a Gaza e che gli ostaggi siano liberati, cessi il fuoco. Le ostilità non devono continuare ad avere ripercussioni sulla popolazione civile e sui bambini. Tutta la sofferenza che è negli occhi dei bambini è terribile chiedono il perché di tanta morte e distruzione. La pace non si costruisce con le armi ma aprendo le mani e i cuori.
Non dimentica la Siria che soffre la guerra da tredici anni. Povertà e distruzione interpellano tutti. Così il Libano blocco istituzionale e crisi sociale sono aggravate dalla crisi con il confinante Israele, e tutti gli altri popoli coinvolti dal dolore. Cristo risorto apre la via della speranza per chiunque soffre nel mondo. La luce della Resurrezione illumini le menti e apra i cuori affinché ogni vita umana sia accolta protetta e amata.