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Miracoli e Testimonianze

La Passione di Cristo rivissuta da Natuzza, durante la Quaresima

La Quaresima che ci stiamo vivendo ci porta alla mente, tra le altre cose, le stigmate di Natuzza Evolo, la mistica di Paravati. 

Natuzza, nata a Paravati di Mileto, in provincia di Vibo Valentia il 23 agosto 1924, cominciò ad essere al centro di fenomeni inspiegabili fin da giovane.

Natuzza è una donna semplice, umile, analfabeta ma con una vita spirituale molto intensa, da cui derivarono le sue doti mistiche. Sono molte le situazioni in cui le persone che incontrarono Natuzza rimasero stupite di ciò che succedeva. A volte Natuzza vedeva ad esempio davanti a sé persone defunte, come se fossero in vita e presenti in carne e ossa in quel momento, descrivendone con precisione ai parenti le fattezze fisiche pur non avendole mai conosciute.

La vita di Natuzza Evolo

Accadde poi, il 15 agosto 1938, che la Madonna apparve alla donna. Dopo quell’occasione, Natuzza ricevette il dono delle stimmate, che continuò a rivivere ogni anno sul suo corso proprio nel periodo della Quaresima.  In questo periodo infatti, ogni anno, le stigmate della donna si arrossavano, accrescendosi di misura e aprendosi, producendo di conseguenza perdite di sangue e causando una forte sofferenza alla donna. Sangue che, una volta sgorgato, generava delle “emografie“. Che a loro volta tratteggiavano delle vere e proprie immagini sacre.

Natuzza trasuda sangue, e questo nel toccare le garze con le quali la donna si fasciava, tendeva a formare delle scritte con parole di diverse lingue. La donna ricevette inoltre il dono della bilocazione. Questo però non avveniva per sua volontà, come chiarì lei stessa. Piuttosto accadeva che degli angeli, presentandosi a lei, la trasportavano in altri luoghi in cui per vari motivi veniva richiesta la sua presenza.

Le visioni di angeli, di Maria e di Gesù

Sono tante poi le situazioni sovrannaturali che interessarono la mistica. Dalle guarigioni operate a malati e sofferenti, alle lingue straniere che improvvisamente cominciava a parlare, senza averle tuttavia mai conosciute o studiate. Furono infatti gli angeli a darle queste facoltà. Natuzza ebbe poi visioni, oltre che di Maria, e di persone defunte, anche di santi, dell’angelo custode, e persino di Gesù. Per esempio, a 10 anni Natuzza vide apparire di fronte a lei San Francesco da Paola.

Una vita spirituale e religiosa intensa, in cui sperimentò su di sé l’amore del Signore nonostante le molte sofferenze che dovette vivere. Questo portò la donna alla fondazione di un’associazione, “Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime”, che aveva come sua missione la cura di giovani, anziani e portatori di handicap. Fu così che il messaggio di Natuzza Evolo divenne un messaggio di religiosità popolare, incarnato nella fede del popolo ma soprattutto nell’amore che il Signore riversa abbondantemente nella vita e nel cuore dei poveri.

I messaggi che la Madonna lasciò a Natuzza Evolo

Maria lasciò infatti molti messaggi a Natuzza, come quando ad esempio le chiese di costruire una chiesa. O ad esempio nel 2 luglio 1968, in cui la Vergine disse alla mistica: “Prega per tutti, consola tutti perché i miei figli sono sull’orlo del precipizio, perché non ascoltano il mio invito di Madre, e l’eterno Padre vuol fare giustizia“. Pochi giorni dopo, il 15 agosto 1968, la Madonna le disse:” Una giornata della tua sofferenza può salvare mille anime!”. Tredici anni dopo invece, il 13 aprile 1981, Maria le lasciò questo messaggio:”Se non fosse per voi anime vittime e per i bambini innocenti, Gesù avrebbe scatenato la sua ira”.

Tra gli altri numerosi messaggi che la mistica ricevette, in quello del 1 aprile 1982, Maria affermò: “Gesù è triste, tutto l’intero mondo rinnova la sua crocifissione; gli uomini pensano solo a tutto ciò che è terreno, trascurando le cose spirituali e quindi l’anima. Non si rendono conto che la vita terrena è breve; possono guadagnare tutto l’intero mondo, ma se non sono con Gesù perdono la loro anima. Pensate finché siete in tempo, perché Gesù è buono e misericordioso, però dice: Non abusate della mia misericordia”.

Mentre invece il 13 marzo del 1984, le parole di Maria a Natuzza furono: “Io sono l’Immacolata Concezione, figlia mia. Lo so che stai soffrendo…il Signore ti ha affidato un compito doloroso e difficile, ma non ti scoraggiare, c’è Lui che ti protegge e ti aiuta…Con la tua sofferenza salvi tante anime”

Giovanni Bernardi

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