” “Simone, tu dormi?”. Tu che protestavi volermi seguire fino alla morte”. Gesù è solo; il momento della sua Passione sta per cominciare.
Padre Pio da Pietrelcina è probabilmente il Santo più conosciuto della nostra epoca. Di lui si parla in tutto il mondo e, da tutto il mondo, i pellegrinaggi che vanno verso San Giovanni Rotondo, al Convento che conserva le sue spoglie mortali, sono inarrestabili.
A lui si attribuiscono molti miracoli; di lui si è tanto discusso. Durante la sua vita terrena, soffrì molto, a causa dei segni della Passione che lo accompagnarono per gran parte della sua esistenza e che non smettevano di sanguinare.
Il Padre di Pietrelcina, però, soffrì molto anche per il rifiuto iniziale della Chiesa che, attraverso il Sant’Uffizio (oggi Congregazione per la Dottrina della Fede) si rifiutava di credere alle manifestazioni mistiche che lo riguardavano. Col tempo, tutto si chiarì e Giovanni Paolo II, eletto Papa, sciolse ogni rimanente dubbio, spingendo avanti la sua causa di canonizzazione.
Dagli scritti di Padre Pio sulla Passione di Cristo
“Ma, o delusione! … Li trova immersi in profondo sonno, sentesi di più di essere solo in quella sconfinata solitudine del suo spirito. Si avvicina loro, li chiama e, dolcemente rivolto a Pietro, dice: “Simone, tu dormi?”. Tu che protestavi volermi seguire fino alla morte e dar la vita per me, tu dormi? E rivolto agli altri aggiunge: “Così dunque non avete potuto vegliare un’ora sola con me!”. Lamento d’Agnello votato all’immolazione, di un cuore ferito che soffre intensamente solo, senza conforto“.
Chi rimase a confortare Gesù Cristo che stava per affrontare la prova più terribile della sua vita? Chi ci rimane accanto nell’ora della prova? Chi riusciamo a sostenere nella sofferenza estrema?
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Antonella Sanicanti