Sono stati momenti di panico quelli vissuti dal religioso nel cuore della Città eterna, davanti agli occhi dei pellegrini sconvolti. Il parroco ha però deciso, nel momento dell’aggressione, di compiere un gesto in linea con quanto afferma Gesù nel Vangelo.
Il parroco ha raccontato che “sembrava indemoniata. urlava e sbraitava, era impossibile riuscire a calmarla”.
Don Guido Panella, parroco della Basilica del Sacro Cuore in via Marsala, a Roma, non molto distante dalla stazione Termini, ha vissuto attimi di paura. In questa zona della città spesso si muovono, dormono e chiedono la carità senza fissa dimora, sbandati, uomini a cui la vita ha riservato asprezze e sofferenze, e che purtroppo talvolta tendono a ripagare il prossimo con la stessa moneta.
Le parole del parroco dopo i momenti di panico
Se infatti a volte le persone indigenti che vivono in quest’area chiedono la carità ai passanti, oppure si recano in chiesa per domandare un aiuto ai salesiani, o ai fedeli che entrano per pregare, altri a volte sono portatori di intenzioni non sempre buone. Tuttavia non si erano mai verificate, finora, aggressioni o violenze particolarmente dolorose.
“Qui passa chiunque e noi accogliamo chiunque, ma nessuno aveva mai fatto una cosa del genere”, ha raccontato il parroco al Messaggero, spiegando che in quel momento “c’erano anche dei pellegrini in visita da Rimini che sono rimasti scioccati nel vedere certe scene”. L’episodio accaduto nei giorni scorsi, infatti, riporta il quotidiano romano, ha letteralmente scioccato la comunità che frequenta la basilica, nonostante tuttavia fossero già stati abituati a vederne molte nel corso degli anni.
Erano poco più delle 8 del mattino, quando don Guido si trovava nel confessionale e un confratello celebrava la Messa. All’improvviso, il senza fissa dimora è entrato in chiesa estremamente alterato, urlando e inveendo contro tutti coloro che erano all’interno. Il parroco, non sapendo bene cosa fare, è intervenuto placando l’uomo e provando a parlarci. “Gli ho chiesto di stare buono”, ha spiegato il parroco, che ha dato lui una moneta, e l’uomo in un primo momento è uscito.
L’arrivo dei poliziotti poco dopo il gesto rivoluzionario
Poco dopo, però, la situazione si complica. Lo stesso uomo è tornato in chiesa accompagnato da altre due persone. Insieme i tre, due uomini e una donna, visibilmente alterati, hanno cominciato a girare tra le navate della chiesa infastidendo i fedeli presenti. Fino a mostrarsi aggressivi. Così dall’ufficio del parroco è partita una telefonata alla polizia. “Infastidivano tutti, abbiamo anche dovuto fare schermo a le persone che facevano la comunione. Urlavano e salivano sull’altare”, ha raccontato in seguito don Guido.
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Nell’attesa dell’arrivo dei poliziotti, infatti, il parroco ha provato in tutti i modi a calmare questi tre uomini, nonostante non fosse per niente semplice. Se infatti in un primo istante sembrava tornata la calma, dopo pochi secondi una donna di colore ha ricominciato a urlare e a lanciare improperi nei confronti del prete, gettando nel panico i fedeli presenti. In quel momento è arrivata la polizia e la Messa è stata interrotta. Appena visti gli agenti, i due uomini sono usciti dalla chiesa, mentre invece la donna continuava a urlare.
A quel punto, però, don Guido ha deciso di fare il gesto più rivoluzionario di tutti, attenendosi alle Scritture e a quanto afferma Gesù. La donna infatti si è avvicinata a lui e l’ha colpito con un forte schiaffo in pieno volto. Il parroco si era avvicinato alla donna per ascoltarla ma è a quel punto che lei lo ha aggredito sferrandogli il colpo, e continuando a colpirlo. Lui però è rimasto immobile, senza rispondere, e anche successivamente non ha chiesto alcuna rivalsa nei confronti della donna.
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“Se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra”, sono le parole di Gesù nel Discorso della Montagna, riportato nel Vangelo di Matteo. Un insegnamento che don Guido ha messo in pratica in questa difficile situazione. “Sembrava indemoniata”, è stato l’unico commento che il parroco è riuscito a fornire ai giornalisti. La donna, che era priva di documenti, è stata in seguito immediatamente immobilizzata dai poliziotti, che l’hanno accompagnata negli Uffici del commissariato Viminale per l’identificazione.