In Francia un gruppo di fedeli cattolici è stato minacciato di morte e insultato da alcuni militanti islamisti durante una processione in onore della Vergine Maria.
“Ti sgozzerò sul Corano”, “kuffar” (infedeli), “banda di p… “, “non siete a casa vostra”. Sono alcune delle minacce rivolte a una trentina di fedeli della parrocchia di Sainte Marie des Fontenelles, a Nanterre, nel corso di una processione per la festa dell’Immacolata.
Tutto è accaduto quando una decina di islamisti ha aggredito il corteo orante. Ne è nato un alterco dove sono stati proferiti insulti e minacce nei confronti del parroco e dei parrocchiani presenti, tanto che gli organizzatori si sono visti costretti a rinunciare alle stazioni previste lungo il percorso e a recarsi il più velocemente possibile al punto di arrivo della processione.
La denuncia delle autorità francesi
Un fatto molto grave e preoccupante, prontamente denunciato su Twitter dal Ministro dell’Interno Gérald Darmanin, che ha condannato le violenze come “azioni inammissibili”. “La libertà di culto”, ha scritto poi il Ministro, “deve poter essere esercitata in tutta serenità nel nostro paese. Sostegno ai cattolici di Francia”.
La procura della Repubblica di Nanterre ha aperto un’indagine per le minacce di morte, infrazioni aggravate dal fatto di essere state commesse a danno di fedeli in processione.
La testimonianza di un parrocchiano
Jean-Marc Sertillange, diacono permanente della parrocchia, ha raccontato lo svolgimento dei fatti al quotidiano Le Figaro: “La nostra processione, che si svolge ogni anno l’8 dicembre per la festa della parrocchia, doveva partire dalla chiesa di San Giuseppe per raggiungere la chiesa di Santa Maria, nel quartiere di Pablo Picasso. Il percorso di appena un chilometro era stato autorizzato dalla prefettura dopo una dichiarazione da me presentata. Ma poco dopo le 19:00, quando eravamo avanzati solo di poche centinaia di metri, un gruppo di sconosciuti per strada ci ha aggredito verbalmente alla prima stazione di preghiera”.
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Dal racconto del diacono si apprende che gli aggressori erano circa una decina, capeggiati da tre agitatori più minacciosi. Sempre secondo la sua testimonianza i fedeli sono stati pesantemente insultati e apostrofati come “kuffar” (infedeli, miscredenti).
Le minacce di morte al sacerdote
Il sacerdote alla guida del corteo è stato addirittura minacciato di morte: “Wallah sul Corano, ti taglio la gola”. Il diacono ha aggiunto anche altri particolari: “Ci hanno gettato addosso dell’acqua, poi ci hanno strappato una delle torce che è stata buttata verso la nostra direzione”.
La polizia, presente all’inizio del corteo, aveva lasciato la scena una volta partita la processione in buon ordine. I tutori della legge sono poi ritornati e alla loro vista gli assalitori sono fuggiti. La processione ha potuto così riprendere, ma senza nuove soste. Gli organizzatori infatti hanno ritenuto più prudente raggiungere il prima possibile la chiesa parrocchiale.
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L’intervento del Vescovo: non sottovalutare quanto è accaduto
Sulla vicenda della processione è intervenuta anche la diocesi di Nanterre con un comunicato. Il vescovo locale, monsignor Matthieu Rougé, ha invitato a non sottovalutare l’accaduto. “Non si tratta di un incidente banale”, ha dichiarato a Le Figaro. La pronta reazione dei pubblici poteri testimonia “che queste violenze sono considerate realmente indicative delle fratture molto profonde che rischiano di far esplodere la nostra società”.
“Lo spazio pubblico appartiene a tutti”, ha affermato il vescovo, ed è impensabile che i cristiani siano dichiarati “persone non gradite” in alcuni quartieri del territorio nazionale.
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