Un incubo terrificante assale la Germania. È stata infatti scoperta una maxi rete di pedofilia che, attraverso Internet, si scambiavano consigli su come adescare i bambini.
L’agghiacciante realtà emersa dall’indagine tedesca, partita lo scorso ottobre dalla regione occidentale di Bergisch Cladbach, ha messo in luce un risvolto abominevole del nostro tempo. Si parla di un numero di sospettati spaventosamente alto. Circa trentamila persone.
Una rete internazionale di una rilevanza numerica considerevole. Da quanto appreso fino a questo momento, i pedofili si scambierebbero informazioni su internet attraverso dei forum. Consigli su come adescare bambini e adolescenti. Addirittura, tecniche per renderli più docili.
Un vero e proprio inferno in terra, che si concludeva con il mettere in rete nientemeno che i video degli abusi sessuali perpetrati sugli infanti, incoraggiandosi a vicenda. Una mostruosità dietro cui il demonio sguazza ampiamente con le proprie mani sudicie.
Lo scorso maggio, la polizia ha arrestato un soldato di 27 anni che faceva parte di questa rete di criminali. Il Ministro della Giustizia del Land al centro dell’inchiesta, Peter Bisenbach, ha dichiarato alla stampa: “Vogliamo trascinare gli autori e i sostenitori degli abusi sui minori fuori dall’anonimato Internet”.
Il caso però ha fatto tracollare la fiducia dei tedeschi nelle istituzioni. Soltanto pochi giorni fa è stato diffuso il rapporto dell’Università di Hildesheim sull’esperimento Kentler. Una rete di accademici e colletti bianchi che, dietro le proprie teorie abominevoli e anti-umane, perpetravano abusi su bambini strappandoli alle proprie famiglie per darli a persone già condannate per abuso, con l’idea che questi se ne sarebbero occupati meglio.
La realtà è che queste persone hanno continuato ad abusare dei bambini. Un contesto raccapriccianti che trova perfetta e lucida sintesi nelle parole di Ratzinger su una cultura moderna nata dopo gli anni sessanta e che ha preso il nome di rivoluzione sessuale.
La stessa cultura che porta oggi alla vergogna delle teorie del gender e dell’indifferenza sessuale, alla base della compravendita di bambini che prende il nome di utero in affitto.
La rete creata dal noto psicologo e docente tedesco Helmut Kentler ha operato dal 1969 fino al 2003 non solo in maniera indisturbata, ma con il complice appoggio delle istituzioni tedesche.
Questa piaga terribile della pedofilia, non bastasse, si è incrementata durante i mesi della quarantena. Nella chiusura forzata i pedofili hanno frequentato in maniera maggiore i siti del deep web in cui si scambiavano tali atrocità, anche tramite i social network.
A questi, si è aggiunto anche un maggior numero di abusi consumati tra le reti domestiche, come afferma il fondatore dell’associazione Meter, che da anni si batte per contrastare la pedopornografia, don Fortunato Di Noto.
Don Di Noto, infatti, ha spiegato che già nel primo mese di quarantena il numero delle segnalazioni arrivate a Meter e inoltrate alle forze dell’ordine, di diversi Stati nel mondo, è aumentato del 40 per cento.
“Il lockdown ha aggravato l’emergenza sociale della pedopornografia in misura sconvolgente”, è la constatazione amara del religioso.
Giovanni Bernardi
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