Scopriamo cosa vuole dirci il santo di oggi, attraverso un suo insegnamento sempre attuale e utile per il nostro cammino quotidiano: “Il vostro futuro non sono gli ultimi giorni trascorsi in questo mondo, ma i primi istanti nell’altro”.
O grande taumaturgo San Charbel accresci il nostro amore verso Dio e verso il prossimo. Aiutaci a fare il bene e ad evitare il male. Difendici dai nemici visibili e invisibili E soccorrici per tutta la nostra vita.
Oggi vi proponiamo un pensiero tratto dagli scritti di San Charbel. Un invito a pensare all’unico vero tesoro che possediamo, l’Amore.
“Vi affannate tanto per il vostro avvenire e per quello dei vostri figli, ma il vostro futuro non sono gli ultimi giorni trascorsi in questo mondo, ma i primi istanti nell’altro. Vi sarete assicurati il vostro futuro e quello dei vostri figli, quando garantirete loro il paradiso. Dovete dare loro la vita e non c’è vita fuori di Cristo. Perciò offrite loro Cristo, ma se non vive in voi, sarà difficile donarlo ai vostri figli”.
Pensiero dei Santi: chi è San Charbel
Youssef Antoun Makhlouf vide la luce in Libano nel maggio del 1828. All’età di 23 anni lasciò il proprio villaggio di Beqaa Kafra, per avviarsi alla vita monastica nell’Ordine Libanese Maronita, presso il monastero di Nostra Signora di Mayfouq. Con il conseguimento dei voti prese il nome di Charbel e nel 1859 divenne eremita.
Il suo corpo non si era irrigidito e sudava
Youssef Antoun Makhlouf visse 23 anni tra il lavoro dei campi, la preghiera ed il digiuno nell’eremo dei Santi Pietro e Paolo. San Charbel morì il 24 dicembre del 1898. La preghiera a San Charbel sta diventando una delle devozioni più seguite dai fedeli.
La causa di beatificazione inizio anche a seguito di un miracolo legato al suo corpo. Trascorsi pochi mesi dalla sua morte, delle luci innaturali, illuminarono inspiegabilmente la sua tomba in piena notte. A seguito di questo ed altri segni il 16 aprile del 1899 fu aperto il feretro e, tra lo stupore generale il suo corpo fu rinvenuto intatto e morbido. La salma sudava e doveva, per questo, essere cambiata ogni due, tre giorni.