“Siamo discepoli e non maestri”: le parole di De Donatis ai sacerdoti di Roma

Si avvicina la domenica di Pentecoste e, in una lettera a tutti i religiosi e le religiose, il Cardinale De Donatis li incita a restare missionari.

Cardinal De Donatis
Cardinal Angelo De Donatis (photo websource)

I sacerdoti, i religiosi e le religiose della Diocesi di Roma sono in ritiro spirituale prima della Pentecoste. Il Cardinale De Donatis: “Preghiamo per un buon discernimento”.

La Pentecoste, periodo per discernere

Discernere per comprendere al meglio il senso della missione. Questa è una delle motivazioni che il Cardinale De Donatis, in una lettera inviata a tutti i sacerdoti e a tutte le religiose che hanno accolto il suo invito di essere in ritiro spirituale, nei tre giorni che precedono la Pentecoste.

Riconoscere, interpretare, scegliere. Sono le nostre tre colonne portanti, come ci ha detto anche Papa Francesco” – ha introdotto De Donatis. “In questi tre giorni, vi invito a vivere un discernimento evangelico, un atteggiamento che ci colloca nella dimensione giusta e ci porta a considerare chi siamo: discepoli missionari”.

De Donatis: “Siamo felici perché discepoli di Cristo”

Essere missionari del Vangelo nel mondo, non solo ministri di Dio: “Siamo uomini felici perché discepoli, e solo perché tali, senza nessuna pretesa di essere maestri, possiamo essere evangelizzatori autentici”. Essere evangelizzatori, ma in modo autentico: questo è il monito per portare Cristo nel mondo.

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“Entriamo in contatto con Dio”

La Pentecoste e la discesa dello Spirito Santo ci portino ad ascoltare la parola di Dio in modo ancora più intenso: “Come Mosè…come lui, ci lasciamo coinvolgere dallo Spirito, per entrare anche noi nella tenda a contatto con il Volto di Dio per ascoltare la sua parola e parlare con lui da amico, faccia a faccia.

Non abbiamo la presunzione di essere gli unici in contatto con Dio, ma dobbiamo sentire il dovere di lavorare su noi stessi per diventare sempre più discepoli. La preghiera ci aiuterà a riconoscere ciò che è essenziale, superando le discussioni superficiali, reattive, di parte” – ha concluso De Donatis.

Preghiera, unità e fraternità: perché tutte le Diocesi siano unite in unico nome. Quello di Cristo.

ROSALIA GIGLIANO

Fonte: acistampa.com

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