Per mantenere l’unità in famiglia c’è un segreto: lo consigliano i santi

Qual è il segreto affinché una famiglia sia e resti unita? Lo rivelano i santi ed è qualcosa di semplice che può fare chiunque.

famiglia
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L’unità all’interno della famiglia è fortemente minacciata. In molte casa manca del tutto, discordie, dissidi e incomprensioni prendono il posto di un sano senso di unione che ci dovrebbe essere e rubano pace e serenità.

Anche nelle famiglie cristiane questo succede ed è segno che ci si volgendo lo sguardo verso il basso, alle preoccupazioni e che si cede alle tentazioni invece di guardare verso Dio e di metterlo al centro.

Ci sono sempre più coppie in crisi, matrimoni che si infrangono, sentimenti di abbandono che prendono il sopravvento in genitori e figli. Divisioni e conflitti lacerano unioni familiari spesso troppo deboli fin dal principio e l’infelicità aumenta a dismisura.

Il segreto per l’unità in famiglia consigliato dai santi

Come contrastare tutto questo e raggiungere una vera e profonda unità in famiglia, ciò che in fondo è desiderio di tutti? Esiste un modo, che potremmo definire il segreto che consente di mantenere viva, di accrescere o di recuperare l’unione familiare, anche se perduta.

corona del rosario in mano
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Si tratta di mettere Dio al centro e quindi di pregare. Nello specifico, la preghiera del santo rosario è l’arma vincente, il consiglio dato da molti santi. Negli Stati Uniti, il venerabile Patrick Peyton, conosciuto come il “sacerdote del rosario” sosteneva fermamente quanto fosse essenziale per il benessere familiare.

 Anche Padre Pio esortava le famiglie a sgranare la corona del rosario tutti insieme, come buona abitudine. San Giovanni Paolo II ha scritto una lettera apostolica in cui ha espresso l’importanza del rosario per l’unità in casa.

Il santo rosario e la grazia dell’unione

Nella Rosarium Virginis Mariae, papa Giovanni Paolo II specifica come quella del santo rosario sia la preghiera per eccellenza da fare in famiglia. Il Santo Padre ha considerato il rosario in relazione alla richiesta della pace, come efficace strumento per raggiungerla.

famiglia che prega
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E la pace familiare, così turbata e troppo spesso distrutta, può essere mantenuta, conservata e ripristinata, proprio con la preghiera mariana del santo rosario, essenzialmente cristocentrica. “Il rilancio del Rosario nelle famiglie cristiane, nel quadro di una più larga pastorale della famiglia, si propone come aiuto efficace per arginare gli effetti devastanti di questa crisi epocale” ha evidenziato nella lettera.

Parole di qualche decennio fa che suonano sempre attuali: “La famiglia che prega unita, resta unita. Il Santo Rosario, per antica tradizione, si presta particolarmente ad essere preghiera in cui la famiglia si ritrova” specifica Giovanni Paolo II.

Spiega come i membri della famiglia, rivolgendosi alla Beata Vergine Maria con questa preghiera semplice e basilare, recuperano la capacità di guardarsi negli occhi, di comunicare, di solidarizzare, soprattutto di perdonarsi vicendevolmente.

La mancanza di comunicazione alla base di dissidi e divisioni può essere colmata proprio attraverso la pratica di fermarsi per un breve tempo insieme e rivolgersi, con l’aiuto di Maria, al Padre e al Figlio che ci salva.

I numerosi frutti della preghiera

I frutti della preghiera del rosario non tardano ad arrivare. È bene che in famiglia si preghi fin da quando i bambini sono piccoli in modo da orientare il loro sguardo su ciò che è essenziale e impostare un clima di unità.

Spesso si obietta che la preghiera in famiglia non sia adatta ai figli adolescenti che possono viverla come una costrizione o un atto formale e vuoto. Anche su questo ha riflettuto il Santo Padre nella lettera citata in cui sostiene che “Se il Rosario viene ben presentato, sono sicuro che i giovani stessi saranno capaci di sorprendere ancora una volta gli adulti, nel far propria questa preghiera e nel recitarla con l’entusiasmo tipico della loro età“.

Chi non è abituato a pregare con gli altri componenti del suo nucleo familiare può procedere con gradualità. Iniziare come esperimento, cominciare con una decina per poi finire a recitare tutto il rosario.

Non bisogna dimenticare che la preghiera è una relazione con Dio: se ci si apre ad essa l’azione dello Spirito arriva immancabilmente. E la recita del rosario in famiglia perde tutta la connotazione di obbligo o dovere e se ne scopre la bellezza e l’importanza, in modo naturale e spontaneo.

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