Spesso, durante il corso della nostra vita, ci troviamo ad affrontare delle prove che crediamo troppo pesanti e ci chiediamo: “ Perché il Signore mi ha dato questa prova? Cosa ho fatto per meritare questo? Perché Dio ce l’ha con me? Mi sono sempre comportato bene ed ecco come sono stato ripagato!” eppure la parola di Dio dice : “affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo.” (1 Pi 1:7), parole che ci fanno comprendere che la “prova” non è mai una punizione che Dio vuole infliggerci (Dio è amore e sarebbe contro la Sua natura scagliarsi contro di noi) può essere un modo per ricondurci sulla giusta via ma è “sempre” il modo per raffinare la nostra fede, renderla preziosa ai Suoi occhi (più preziosa dell’oro che perisce).
Crediamo di non meritare alcune esperienze che ci troviamo ad affrontare ma forse dando uno sguardo a quello che la Bibbia insegna potremmo alla fine lodare il nostro Signore per qualsiasi cosa Egli voglia donarci ,prove comprese.
Ci sono vari tipi di prove:
1. Prove che provengono dal Diavolo: leggiamo nella Bibbia che Satana provò Giobbe, chiedendo al Signore di poterlo provare al fine di dimostrare che la lode di Giobbe per il Signore fosse limitata alle circostanze favorevoli che egli viveva; Giobbe dimostrò che la lode per Dio andava oltre tutto, la malattia, la perdita dei propri cari, la povertà.
2. prove che provengono dalle circostanze
3. prove che provengono da Dio: le prove dateci da Dio hanno sempre un fine, come quello di farci maturare, di aumentare la nostra fede, di renderla preziosa. Tra l’altro le prove che il Signore ci pone davanti riguardano sempre il campo in cui siamo mancanti nei Sui riguardi .
4. prove che noi stessi ci procuriamo.
Facendo un excursus, nella Parola di Dio, possiamo notare che tante sono le prove di cui si parla, ma colui che ne ha subite di più, superandole tutte (e senza mai chiedersi perché Dio gliele avesse volute dare anzi lodandolo), è stato Gesù che nella Sua vita, santa e senza peccato, ne ha affrontate tantissime dalle domande trabocchetto dei sommi sacerdoti, alle tentazioni di satana, alla prova che ha dovuto affrontare nel Getzemani, al supplizio, alla crocifissione.
Forse Gesù le meritava? No di certo! Eppure le ha affrontate come la volontà del Padre ha voluto, sottomettendo ad Essa la Sua natura umana e rimettendo tutto nelle mani di Dio.
Affinché possiamo affrontare, con il giusto discernimento e la giusta maniera, le prove è necessario conoscere la Parola di Dio e tenere bene a mente tutte le prove che tanti uomini di Dio (senza dimenticare Gesù) hanno dovuto affrontare.
Affrontare certe esperienze o eventi non è facile ma affinché il credente riesca ad attraversarle, uscendone vincitore, deve utilizzare tutti gli strumenti che il Signore gli ha dato:
1. la Parola di Dio
2. la preghiera sotto la guida dello Spirito Santo.
Ma le prove di cui si parla nella Bibbia non riguardano soltanto la vità di Gesù: Dio mise alla prova la fede e la fiducia di Abramo, al quale aveva promesso una discendenza enorme: gli ordinò di uccidere Isacco.
Abramo dovette fare una scelta difficile , non solo perché doveva uccidere Isacco (che ebbe quando era ormai molto vecchio) ma anche perché non comprendeva come avrebbe potuto avere la ricca discendenza che il Signore gli aveva promesso, se avesse ucciso il suo unico e diretto discendente. Eppure si sottomise alla volontà del suo Signore e decise di immolare suo figlio (ovviamente tutti conosciamo la fine della storia : la bontà infinità di Dio non permise la morte del giovane Isacco).
La prova in realtà servì poco a Dio, che essendo Onnisciente, conosceva la fede e la dedizione di Abramo, ma fu utile e necessaria ad Abramo stesso per capire quanto il suo amore per Dio fosse grande, per comprendere quanto si sarebbe spinto nella sua fede, quanta fiducia sarebbe stato in grado di dare al Signore.
Abramo non fu l’unico, tanti servitori di Dio hanno dovuto affrontare delle prove, ma Dio non li ha mai mandati allo sbaraglio senza un’adeguata preparazione,senza una giusta armatura:
1. Mosè dovette prepararsi 40 anni prima di guidare il popolo nel deserto, dopo aver ucciso l’egiziano (senza sottovalutare che condurre da solo un popolo nel deserto, ad un età avanzata, fu una grandissima prova).
2. Elia venne preparato da Dio nel deserto prima di parlare con Acab e predire che non sarebbe caduta pioggia su Israele se non al suo comando.
Ma non sempre l’uomo nella storia ha superato le prove che il Signore gli ha messo davanti, spesso per la poca fiducia che ha riposto in Lui: l’esempio guida è quello del popolo di Dio. Il popolo ebraico, liberato dalla schiavitù d’Egitto, non ebbe fiducia nella promessa che il Signore aveva fatto loro (che avrebbero conquistato Israele); per rassicurarli Dio stesso ordinò a Mosè di mandare 12 uomini, uno per ogni tribù , ad esplorare la “Terra promessa”.
Quando gli inviati ritornarono due di loro, Giosuè e Caleb dissero che il Signore gli stava per donare una terra meravigliosa e che con il Suo aiuto l’avrebbero conquistata, gli altri 10 dissero, invece, che vi erano i giganti e che l’impresa era impossibile: “il popolo non combatté per prendere Israele, atterrito per quello che aveva sentito”. (Numeri cap 13-14) .
Questa disubbidienza e mancanza di fiducia, davanti ad una prova data da Dio, li costrinse ai 40 anni nel deserto e a non vedere la terra promessa: nessuno della generazione che disubbidì vide Israele.
Spostandoci nel nuovo testamento anche qui, oltre la vita di Gesù, incontriamo tanti personaggi che hanno dovuto affrontare delle prove.
Uno dei più emblematici in tal senso è l’apostolo Paolo: la sua vita fu ricchissima di prove, la lettera ai romani, per esempio, venne scritta mentre era in carcere. Gli eventi della sua vita però non lo scoraggiarono, anzi lo aiutarono ad evangelizzare e a diffondere la Parola di Dio. Il Signore permise che Paolo affrontasse delle prove perché egli stesso fosse un mezzo per portare anime a Dio (alla conversione), lo usò come uno strumento “eletto” di salvezza.
Le prove, quindi, non servono solo al Signore per conoscere e raffinare la nostra fede, ma servono anche a noi per crescere nell’amore di Dio ed essere costanti nel compiere la Sua opera.
Giacomo stesso afferma : “Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l’opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti.” (Gi 1:2-4)
La prova produce costanza, nella prova stessa prendiamo consapevolezza che il Signore ci è vicino e in ogni momento pronto a sorreggerci e a risollevarci se cadiamo. Quando Dio ci fa passare delle prove c’è sempre un motivo che alle volte non comprendiamo, ma è certo che il Signore non ci darà mai prove che non siamo in grado di superare e ad ogni prova superata nell’amore del Signore la nostra fede diventerà più preziosa :
“Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano.” (Gi 1:12)