Una rappresentante della Lega Ticinese si è lamentata per la presenza a Messa di due chierichetti di colore, supponendo che la loro scelta era stata indotta dalla recente campagna pro accoglienza della Chiesa e dalla crisi di vocazione.
Una deputata della Lega Ticinese contrariata per la presenza a Messa di due chierichetti di chiare origini africane si è lamentata della scelta del sacerdote chiedendosi perché al posto di bambini svizzeri cattolici fossero stati scelti bambini appartenenti ad un’altra cultura: “Il suo amore per i migranti è tanto da utilizzare per la funzione di chierichetti, bambini provenienti da altre culture, migranti pure loro. Ora, con tutto il rispetto dei bambini, che sono uguali in tutto il mondo, mi chiedo quale sia la recondita ragione di tale atto”, scrive infatti la donna sul giornale di partito ‘Il Mattino della Domenica‘.
La donna specifica che il suo non è un appunto contro i bambini, ma che ciò nonostante una simile scelta è indicativa di una crisi della tradizione: “Quelli della mia generazione andavano in chiesa, quella del chierichetto era una funzione ambita, a cui si accedeva per meriti e per esperienza maturata sul campo. I tempi sono cambiati. Con la crisi delle vocazioni l’unica possibilità rimasta è mettere a suo servizio bimbi che fino a ieri delle funzioni ecclesiastiche probabilmente non avevano mai sentito parlare”.
La dura risposta dei genitori: “Sono svizzeri ed andavano in chiesa prima di conoscere la pochezza umana”
Fermo restando che non ci sarebbe nulla di male ad offrire un incarico da chierichetto ad un richiedente asilo che si vuole integrare nella società e vuole abbracciare usi e tradizioni del Paese che lo accoglie, il fatto è che la donna ha preso una cantonata madornale visto che i bambini sono cattolici, di nazionalità svizzera e frequentano la chiesa da anni. A farlo presente sono i genitori adottivi dei due piccoli di nazionalità etiope ma già da tempo naturalizzati che in forma anonima rispondono così al duro attacco: “Sono fiera di essere la mamma di questi due chierichetti. Solo per chiarire…andavano in Chiesa ancora prima di giungere a Chiasso e scoprire la pochezza umana”.
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Luca Scapatello