Navigando sui social, molto spesso, ci imbattiamo in foto di bambini incautamente postate dai loro genitori, quali sono i rischi che si possono correre?
La rete nasconde in sé tanti pericoli, uno fra tutti quello di persone che possono manipolare o utilizzare proprio le foto dei più piccoli per altri scopi. Ci si può difendere ca ciò? È possibile difendere i bambini da questo o, è meglio, non postare di loro foto alcuna?
La nostra vita è, ormai, affiancata a quella dei social. Tutto ciò che facciamo, ciò che mangiamo…lo pubblichiamo sulle nostre pagine, anche solo scattando una fotografia. Spesso, ci sono nelle nostre giornate ed attività quotidiane anche i bambini e, pur inconsapevolmente, anche loro si trovano riversati nelle nostre foto e trasmesse, poi, sui social.
Uno dei social più in voga nell’ultimo periodo è proprio Instagram che vive delle foto dei suoi utenti. Ma una domanda che tutti si pongono è: perché il capo di Instagram, Adam Mosseri, non ha mai pubblicato una foto con i suoi figli sul suo profilo? Domanda legittima, visto che lo stesso posta foto sue, con sua moglie, ma mai una dove i suoi bambini si vedessero in viso.
Una scelta motivata, senz’altro, dalla sua volontà di “non esporre i figli, ancora troppi piccoli, alla visione sui social”. Che abbia ragione? In effetti è così. Mostrare i più piccoli, anche solo nelle foto social, può esser pericoloso.
Nel mondo, sono tantissimi i genitori che mostrano foto e video dove sono insieme ai loro piccoli. “Che c’è di male?” – potrebbe dire qualcuno. Oppure: “Il profilo social è mio, ci metto ciò che voglio, anche le foto con i miei figli”. Giusto anche questo. Ma non pensiamo ai tanti pericoli, anche molto sottili, che una semplice foto di un bambino corre sulla rete?
Un profilo hackerato, qualcuno che non conosciamo che potrebbe sottrarre, dal nostro stesso profilo, una foto (specie se mettiamo come privacy “pubblico”)…tante possono essere le situazioni per cui, i più piccoli, è meglio tenerli lontani e non esporli troppo.
La stessa cosa è dare loro la possibilità di usarli i social. Un esempio? I casi delle famose “sfide” su TikTok rivelatesi, per alcuni giovanissimi, anche fatali per la loro stessa vita.
Certo, qualcuno può pensare: “Io metto (ad esempio) la foto del compleanno di mio figlio su Facebook per permettere ai nonni che sono lontani di vederlo”. Ok, ci può anche stare, se questa venga pubblicata o condivisa solo per pochi intimi e ristretti parenti e con altrettante poche informazioni connesse. Ma, come dicevamo prima, il pericolo è sempre dietro l’angolo.
Non condividerle più? Riflettiamoci bene prima. Forse non è così giusto “farli diventare popolari sui social” appena nati. Quando saranno più grandi, saranno loro a scegliere, se mai avranno un profilo social, cosa pubblicare delle loro foto, anche di quando erano piccoli, e cosa invece, conservare gelosamente nel loro album dei ricordi.
Fonte: puntofamiglia
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ROSALIA GIGLIANO
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