Si fa un gran parlare dei peccati mortali, in special modo di quelli compiuti al giorno d’oggi dagli omosessuali e dalle coppie sposate che spezzano il giuramento con Dio divorziando o, peggio ancora, risposandosi. Non si pensa altrettanto spesso a peccati come l’omissione di carità e i peccati verbali, spesso si ritiene infatti che questi siano peccati veniali e che non comportino alcuno scompenso all’interno delle nostre anime, eppure San Pio da Petralcina la pensava diversamente e ci ricordava che: “Mancare alla carità è come mettere il dito nella pupilla dell’occhio di Dio!” e ancora aggiungeva “Mancare alla carità è come mancare alla purezza con atti contro natura”.
Queste frasi ci danno un’idea di quanto sia grave ignorare la povertà ed i problemi altrui, addirittura equiparabile ad un peccato contro natura che corrisponde ad una colpa senza assoluzione. Riflettendo su questa ignobile pecca da parte di una moltitudine di fedeli, non si può non pensare ad un altro dei peccati che viene spesso sottovalutato, ovvero il peccato di lingua. Comunemente si ritiene che si tratti di peccati di poco conto, ma in realtà si tratta di prestare la propria bocca al demonio (maestro degli improperi) e nei casi più gravi di una grave forma di mancanza di rispetto nei confronti delle persone che frequentiamo.
Se ci si riflette affondo si comprende come non si tratti di una nuova verità, ma anzi di una realtà che viene ben specificata nelle sacre scritture, pensate al verso in Matteo 5 che recita: “Se tu dici a tuo fratello ‘stupido’ sarai sottoposto a processo, se gli dici ‘pazzo’ sarai sottoposto al fuoco della Geenna”. Queste parole ci spiegano come insultare qualcuno in maniera lieve o grave ci dispone in uno stato di colpa che ci impedisce di prendere la comunione senza una previa confessione.
Detto questo è lecito chiedersi se si tratti davvero di un peccato grave come la sodomia ed il divorzio, la risposta a questo quesito è semplice: dipende dalla gravità dell’insulto. Se questo è molto offensivo e legato alla sfera sessuale si è coinvolti in un peccato grave perché ci si è lasciati guidare dal demonio ed è stata intaccata la sensibilità e la sfera emotiva del prossimo. Con questa consapevolezza è bene ripromettersi di non cadere nuovamente in questo terribile errore e di cercare di evitare il più possibile di offendere il prossimo, perché, come dice San Giovanni Bosco: “Se potete parlare bene di qualcuno, fatelo, se non potete, tacete!”.
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