C’è più di un motivo per cui Medjugorje viene chiamato “Il più grande confessionale del mondo”. In primo luogo, sicuramente, per il numero di confessionali presenti: 61 in tutto dei quali 25 sono stati costruiti nel 1990 e restaurati nel 2001 mentre gli altri 36 sono stati aggiunti solo nel 2012.
Ogni giorno migliaia di pellegrini fanno la fila nella piazza in attesa spasmodica del loro turno, tra i presenti ci sono fedeli di ogni nazionalità, ognuno con un confessionale dedicato alla propria lingua madre, molte volte, questi, sono confusi, increduli, sfiduciati, ma tutti loro dopo la confessione si riconciliano con Dio e la fede. Il sacramento della riconciliazione è il secondo motivo per cui Medjugorje si è meritato il titolo di confessionale più grande al mondo, non c’è luogo in terra, infatti, dove avvengono maggiori ricongiungimenti con la fede e si sa che alla base della confessione c’è proprio la manifestazione della misericordia di Dio che dona il perdono ai peccatori.
Non è un segreto che proprio la confessione e la riconciliazione siano i punti forti di Medjugorje, non è un caso che la Madonna abbia lasciato negli anni più messaggi a riguardo:
“Molti vengono qui a Medjugorje per chiedere a Dio la guarigione fisica, ma alcuni di loro vivono nel peccato. Costoro non comprendono che devono cercare innanzitutto la salute dell’anima, che è la più importante, e purificarsi. Essi dovrebbero, per prima cosa, confessarsi e rinunciare al peccato. Poi potranno implorare la guarigione”.
“ Coloro che hanno sporcato il mio vestito sono quelli che non sono in grazia di Dio. Confessatevi frequentemente. Non lasciate che nella vostra anima rimanga a lungo anche soltanto un piccolo peccato. Confessatevi e riparate i vostri peccati”.
“Bisogna esortare la gente a confessarsi ogni mese, soprattutto il primo venerdì o il primo sabato del mese. Fate ciò che vi dico! La confessione mensile sarà una medicina per la Chiesa d’occidente. Se i fedeli si confesseranno una volta al mese, presto intere regioni potranno essere guarite”.
Di certo non è un mistero per i fedeli l’importanza della confessione, ma al giorno d’oggi ricordarlo non può che fare bene. Per questo il paesino serbo si erge a ultimo paladino di un sacramento fondamentale per la fede cristiana, un luogo dove i fedeli sotto lo sguardo vigile di San Leopoldo (nel 1998 è stata costruita una statua al centro della piazza), protettore dei confessori, possono serenamente riappacificarsi con Dio e con se stessi.
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