L’8 novembre, l’elettorato statunitense deciderà quale dei due candidati guiderà la nazione più influente del mondo nei prossimi 4 anni. Il messaggio comunicato varie volte dai nostri media è quello di un Trump inadatto alla guida di uno stato, i suoi progetti di politica interna (il muro tra Stati Uniti e Messico) ed estera (maggiore supporto alla guerra in Siria) sono da un lato un passo indietro nella salvaguardia dei diritti fondamentali dell’essere umano e dall’altra un possibile peggioramento della situazione politica internazionale.
Quello che non emerge, sono i peccati di Hillary Clinton (tralasciando lo scandalo legato all’hacking e quello legato ai finanziamenti arabi): Hillary è una strenua sostenitrice dell’aborto, una convinta propugnatrice della teoria gender ed una fautrice dell’interventismo americano negli ultimi 20 anni di governo. Quello che ci sta più a cuore, in quanto cattolici, è la posizione dei due candidati riguardo l’aborto (pratica disumana al pari della pena di morte) se Hillary è totalmente a favore, Trump ha dichiarato di voler ostacolare la pratica mettendo dei giudici pro-life, può questo aspetto avere un peso marginale nella scelta dei cittadini americani e di rimando a quelli di tutto il mondo occidentale sotto l’influenza degli States?
A questo proposito il sito ‘Notizie pro vita’ ha pubblicato un intervista concessagli da una donna americana che da qualche anno vive in Italia, Brooke Joiner. La prima domanda posta a Brooke riguarda i motivi che la inducono a votare, questa la risposta: ”Per me la posizione di un candidato a favore o contro l’aborto è il fattore decisivo, il più importante. Ciò è ancora più vero in queste elezioni. Donald Trump infatti si è impegnato a nominare giudici pro-life alla Corte Suprema”.
Assodata la posizione di Brooke sull’aborto le chiedono perché secondo lei in Italia ed Europa si propenda tanto per la Clinton, la donna non risponde direttamente a questa domanda, ma si sofferma su quelle che sono le incongruenze peggiori del suo programma politico: “ L’Arabia Saudita ha dato 25 milioni di dollari per la sua campagna elettorale e sappiamo bene che in quel Paese l’omosessualità è un crimine punibile con la morte. Come può la Clinton ergersi a paladina dei diritti della comunità Lgbt? Senza considerare poi come vengono trattate le donne dal regime saudita… Eppure la candidata democratica dice di stare dalla parte delle minoranze e delle donne. Hillary Clinton ha poi stretti legami con Planned Parenthood, il più grande fornitore di aborto degli Stati Uniti, che uccide più di 300.000 bambini all’anno, commettendo circa un terzo degli aborti nel nostro Paese”.
Come potete vedere, la figura della Clinton è tutt’altro che pulita, persino i suoi punti forti come la difesa delle minoranze ed i matrimoni gay si scontrano con i suoi interessi economici, vorreste davvero che una persona simile guidasse il paese che guida il mondo occidentale?