Ogni domenica c’è un particolare invito che ci viene rivolto da Gesù: quello di partecipare con lui al banchetto Eucaristico.
Andare a Messa non è solo un rito o, purtroppo, un’abitudine per molti. Deve esser qualcosa che ci fa stare bene con noi stessi e con Dio. un appuntamento al quale è sempre bene non mancare per la salute del nostro spirito, ma anche del nostro corpo e della nostra mente. Vediamo insieme come.
Quando pensiamo alla nostra salute, subito ci viene in mente qualcosa che abbia a che fare con la medicina. Ma mai andremo a pensare che, anche qualcosa che vada al di là, al di sopra della nostra testa possa, in qualche modo, farci star bene anche dal punto di vista mentale, oltre che spirituale.
In un momento storico difficile, quale quello che stiamo attraversando a causa della pandemia, molti sono coloro che, chiudendosi in se stessi, hanno tagliato i ponti con molte persone, rifiutandosi anche di incontrarle per paura del contagio o, per quante volte lo sentiamo dire anche in tv, per paura degli assembramenti.
Tutto questo non fa bene al nostro corpo, né tantomeno alla nostra mente. Ma cosa può farci stare meglio? Un supporto fondamentale alla nostra tranquillità e alla nostra felicità mentale e spirituale è, sicuramente, la religione. Andare a Messa ci coinvolge dal punto di vista mentale, ci fa pensare ad altro, ci fa lasciare fuori tutte le nostre ansie e preoccupazioni e concentrarci su chi c’è davanti a noi: Gesù, che ci apre le sue braccia e ci accoglie nel suo regno di pace.
Differenti sono gli studi che hanno certificato ciò. In particolare l’attenzione è stata posta alle donne, specialmente a coloro che soffrivano d’ansia o di depressione. Coloro che assistevano regolarmente alle celebrazioni religiose, vedevano diminuire gli stati d’ansia e, anche coloro che vi partecipavano una sola volta a settimana, avevano il 27% in meno di rischio di morire per malattie cardiovascolari e il 21% in meno di rischio di soffrire di cancro rispetto alle altre.
Un beneficio che è stato spiegato anche dal punto di vista sia medico che antropologico. Andare in chiesa, essere fra la gente, partecipare alle funzioni, apporta “un maggior sostegno sociale” e dà, a chi soffre una prospettiva più ottimista e speranzosa nella vita.
Una medicina che non costa davvero nulla quella che ci dona Gesù e di cui, specie nell’anno della pandemia appena trascorso, dove purtroppo anche le chiese erano chiuse, avevamo davvero tutti bisogno.
È da pensare, infatti che, la pandemia non ha provocato solo danni economici, ma soprattutto sociali ed alla nostra psiche. Secondo gli studi “chi è entrato in contatto con il virus aumenta fino a 5 volte la probabilità di sintomi depressivi e si stima che nei prossimi mesi possano emergere fino a 800 mila nuovi casi di depressione”.
Chi crede in Dio ed ha fede, in lui pone le sue paure e le sue angosce, certo di non restare mai deluso. E se, oltre alla preghiera, anche la partecipazione alla Santa Messa può aiutare in questo momento storico così difficile, perché allora non accettare l’invito di Gesù?
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ROSALIA GIGLIANO
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