Uno dei momenti più difficili da affrontare, nella vita di una persona, è quello della morte di una persona cara. Ancora di più, quando si tratta della morte di un figlio.
Il dolore per la perdita di un nostro caro, costantemente si ripresenta, ogni volta che pensiamo a quella persona che ci ha lasciato. Questi diventa davvero forte ed insostenibile per una mamma e un papà che vivono la perdita del proprio figlio. Si pensa che mai sarà possibile sopportarlo, ma c’è qualcosa che può aiutare davvero.
Loro sono sempre con noi, ogni giorno ed ogni momento della nostra vita. Ci seguono e ci sostengono in ogni nostra quotidiana azione, anche se non sono fisicamente presenti accanto a noi.
Il dolore atroce per la perdita di un figlio
Quando pensiamo alla morte di un figlio, pensiamo in particolare alla sua mamma: al forte dolore, atroce, che prova, come fosse un qualcosa di davvero inconsolabile. Il dolore di una mamma che solo la Vergine Maria può capire: sì, perché Lei lo ha vissuto sulla sua pelle, proprio come tante mamme.
Lei, che ha visto morire quel suo Figlio innocente in croce, una morte dolorosa e lunga, ma che ha affrontato sapendo di non essere da sola, che quella morte era “quasi come necessaria”, perché nel volere e nel disegno di Dio Padre per la redenzione del mondo e dell’umanità.
Come possiamo allora rielaborare questo dolore? La sofferenza, la mancanza, l’assenza: pregare è la nostra arma di conforto per eccellenza, è quel mezzo che ci mette in relazione con l’amore di Dio da cui attingiamo la grazia della consolazione, che può alleviare anche il dolore immenso della perdita di un figlio, e nutrire la fede e la speranza cristiana, che è certezza nella vita oltre la morte, e che un giorno ci ritroveremo.
Maria tende la mano alle mamme che soffrono
La preghiera è fonte di conforto per noi e accompagnamento per loro, nel cammino di purificazione verso il Paradiso. E chi più della nostra Mamma Celeste può accogliere queste preghiere e presentarle al trono dell’Altissimo. Maria, che ha affrontato la sofferenza ed il dolore per la morte di Gesù, ancora oggi, accompagna tutte le mamme e tutti i papà, che sono piegati nel dolore per la perdita di un figlio o di una figlia.
Purtroppo, sono tanti i casi di cronaca che ci raccontano tristi vicende, morti tragiche, genitori che piangono i loro figli per una morte ingiusta. Solo per citare alcuni ultimi casi, come quello del giovane Santo Romano, ucciso in provincia di Napoli da un ragazzino neanche maggiorenne, con una coltellata, solo per ripicca. O anche del caso della ragazzina 13enne di Piacenza, Aurora, precipitata dal tetto al settimo piano, gettata dal suo fidanzatino.
O ancora il caso di Giovan Battista Cutolo, il giovane musicista napoletano ucciso a Napoli perché aveva cercato di sedare una rissa per futili motivi. Tante, troppe le mamme che continuano a piangere il dolore per la perdita di un figlio.
Papa Francesco vicino a chi soffre la perdita di un figlio
Anche Papa Francesco, qualche tempo fa, incontrando proprio alcuni genitori che avevano perso i propri figli, ha fatto usa questa domanda: “Signore, perché proprio a me?” – era questa la domanda, quasi, collettiva, delle mamme. E il Santo Padre, con parole semplici ma forti e ricche di fede, aveva detto loro: “Il dolore, specialmente quando è così lancinante e privo di spiegazioni, ha bisogno soltanto di restare aggrappato al filo di una preghiera che grida a Dio giorno e notte”.
Sì, perché Dio non lascia mai solo nessuno, nemmeno una di queste mamme che ancora piange la morte della persona a lei più cara. Preghiamo anche noi per queste mamme, perché la Madonna della Consolazione sia sempre con loro ed accanto a loro, facendogli sentire la sua presenza viva e costante.
La preghiera per alleviare il dolore
Per tutte le mamme che soffrono, quanto anche per tutte quelle famiglie che vivono la morte di una persona cara, la preghiera da rivolgere al Signore:
“O mio Salvatore, che avete sofferto per amor mio tutti i dolori della Passione, fino alla morte più crudele, io non rifiuto, per quanto mi costi, di prender parte al vostro calice di amarezze: vi offro il mio cuore straziato, ma sottomesso.
Voi m’avevate dato in quel figlio così teneramente amato, la più dolce felicità del mondo; ma accetto, per quanto mi è dato nella desolazione in cui mi trovo, la condanna con la quale me lo avete tolto. Sì, mio Dio, mio Creatore, Padrone di tutte le cose, io mi sforzo col vostro servo Giobbe, di benedire la vostra santa mano in questa prova, ed abbandonarmi interamente e senza riserva alla vostra santa volontà che non voglio né vorrò mai chiamare crudele.
O mio Consolatore! voi non condannerete le lacrime d’una madre, voi che avete pianto sopra un amico! Non permettete però che mi sfugga, nel dolore, una sola parola che possa spiacervi. Io detesto fin d’ora ogni lamento, perfino ogni pensiero che non sia conforme alla sottomissione cristiana e assoluta che io debbo al mio Dio.
Datemi la forza di essere sempre attenta al benessere di coloro che mi circondano, vigilante per trattenere la mia immaginazione quando il dolore la svia, e coraggiosa per rialzare l’animo abbattuto. Vergine Santa e Madre dei dolori! unisco il mio dolore al vostro: apritemi il vostro cuore, rifugio e modello delle madri desolate: ed ottenetemi con le vostre preghiere, che io accetti come voi la spada che mi ha trafitto il cuore, resti coraggiosa ai piedi della croce e là io viva e muoia sottomessa e rassegnata. Amen”