Nel 1275, la città dell’Aquila ospitava un certo Pietro Angelerio del Morrone, un religioso eremita, che aveva raggiunto l’Abbazia di Santa Maria dell’Assunzione, poco fuori le mura della città.
In sogno, aveva ricevuto una richiesta dalla Madonna: la costruzione di una Chiesa che, nel 1288, sarebbe diventata la Basilica di Santa Maria di Collemaggio.
L’elezione di Papa Celestino V
In quel periodo, morto Papa Niccolò IV, nel 1292, la Chiesa si trovò a scegliere un nuovo Pontefice, tra indecisioni varie e la peste dilagante, anche tra i porporati. Nel 1293, il Collegio dei Cardinali si incontrò a Perugia e Pietro Angelerio del Morrone divenne un candidato al Pontificato. Così, nel 1294, proprio nella Basilica che aveva fatto costruire all’Aquila, divenne Papa Celestino V.
Oggi è anche Santo, nonché primo responsabile della Perdonanza Celestiniana dell’Aquila. Il 29 Settembre del 1294, infatti, emise una Bolla pontificia in cui concedeva un’indulgenza plenaria a tutti coloro che, tra il 28 e il 29 Agosto (“dai Vespri della vigilia della festività di San Giovanni, fino ai Vespri immediatamente seguenti la festività”), si sarebbero recati alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio, “veramente pentiti e confessati”.
Perdonanza Celestiniana: precedente al primo Giubileo della storia
Il documento, chiamato “Inter sanctorum solemnia” o “Bolla del Perdono”, parlava di pace, tra le genti, solidarietà e riconciliazione fraterna, in un tempo antecedente al primo Giubileo della Chiesa cattolica, del 1300, indetto da Papa Bonifacio VIII. La Perdonanza Celestiniana è sopravvissuta al passare dei secoli e a pareri contrari di altri Papati, anche se, per anni, ha assunto un significato marginale e rituale.
Così, fino a pochi decenni fa, era solo una funzione religiosa. Nel 1983, invece, il Sindaco dell’Aquila di allora, Tullio De Rubeis, pensò di rinfrescare il significato storico, religioso, culturale della Perdonanza Celestiniana. Pertanto, un corteo storico rievocò la volontà di Papa Celestino V di portare la Bolla (dalla Torre civica di Palazzo Margherita, oggi) alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio, al fine di mostrarla ai fedeli.
Adesso, ciò avviene ogni anno, con tanto di emblematici personaggi in costume, e prima dell’apertura della Porta Santa. Durante la settimana precedente, l’appuntamento è sempre preannunciato e arricchito da eventi civici, sociali, artistici.
Attualmente, la Perdonanza Celestiniana richiama moltissimi pellegrini, credenti e curiosi. Ed è diventata un evento importantissimo. Dal 2011, infatti, è Patrimonio d’Italia per la tradizione; dal 2019 è inserita nella lista dei Patrimoni orali e immateriali dell’umanità dell’UNESCO. In questo anno 2020, la Padronanza Celestiniana ha celebrato la sua 726ª edizione.
Antonella Sanicanti