I dati numerici, relativi alle persecuzioni dei cristiani in tutto il mondo, sono particolarmente allarmanti: solo nell’ultimo anno sono quasi tremila i cristiani uccisi per la fede.
Quelli registrati e pubblicati da “Porte Aperte” sono dati numerici che fanno riflettere. Come riporta il portale Tempi, i cristiani perseguitati nel mondo sono 260 milioni. La World Watch List, che monitora circa 100 Paesi, fa sapere che in 73 di questi, le persecuzioni sono particolarmente violente e un cristiano su 8 viene perseguitato.
Persecuzioni dei cristiani: un ritorno al passato?
Quando si sente parlare delle persecuzioni dei cristiani spesso la mente ci riporta alle grandi persecuzioni della storia, quando la nascente comunità cristiana era solita vivere in un clima di terrore. È molto triste, tuttavia, dover constatare che in tempi modernissimi (i dati registrati risalgono all’ottobre 2019) i cristiani perseguitati per la fede in Dio continuano ad essere numerosissimi.
I dati dell’ultimo anno
Secondo i dati riportati da Porte Aperte, il numero di cristiani perseguitati nell’ultimo anno è leggermente sceso rispetto all’anno passato, ma rimane comunque un dato importante. Nel 2019, sono infatti 2.983 i cristiani che subiscono ogni tipo di persecuzione. La stessa fonte ha anche riportato le zone presso cui tali persecuzioni si manifestano con più violenza. Al primo posto vi è la Nigeria, seguita dalla Repubblica Centrafricana e dallo Sri Lanka. Proprio in quest’ultimo si era verificato il terribile attentato di Pasqua dello scorso anno.
Non solo persecuzioni: le altre terribili stime
Al numero di persone effettivamente perseguitate, fa seguito un altro triste dato: quello delle Chiese attaccate o chiuse. Le stime parlano di almeno 5.500 Chiese chiuse solo in Cina. Molti dei cristiani che professano la loro fede subiscono poi carcerazioni senza processi: si parla di 3.711 cristiani portati in carcere senza processo. E di questo tipo di persecuzione, sembra essere quella della Corea del Nord la più estrema.
Terrorismo e criminalità organizzata
Alla base di questo approccio così violento, come riporta Tempi, ci sono diverse concause. Tra le prime in assoluto, la diffusione di militanza islamica violenta negli Stati deboli dell’Africa sub-sahariana, ma anche nell’Asia meridionale. A tutto ciò va ad aggiungersi l’accrescere della criminalità organizzata nei Paesi dell’America Latina.
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Fabio Amicosante