Nel consiglio regionale del Piemonte si discute la possibilità di abolire la decisione del Ministero della Salute sulla pillola abortiva.
In base alla nuova norma, infatti, adesso è possibile fornire la pillola nei consultori ed in ospedale senza bisogno di ricovero.
In Piemonte proposta l’abolizione della somministrazione della pillola abortiva
La decisione del Ministero della Salute di permettere la somministrazione della pillola abortiva Ru486 anche in Day Hospital ha generato diverse polemiche. Secondo l’ala destra della politica italiana, infatti, si tratterebbe di una decisione che mette a rischio la salute psicofisica delle donne che decidono di interrompere la gravidanza, pertanto andrebbe contro quanto sancito dalla legge 194.
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Proprio sulle criticità emerse in sede di discussione, la giunta della Regione Piemonte nei prossimi giorni discuterà sulla possibilità di annullare la somministrazione della pillola abortiva in Day Hospital e nei consultori. La proposta è giunta dal consigliere di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone; il quale sposa le posizioni dei movimenti pro vita e propone una raccordo delle istituzione con essi.
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Le reazioni alla proposta
La proposta del consigliere è stata prontamente criticata dal sindaco di Torino Chiara Appendino. Sulla proposta la prima cittadina ha dichiarato: “Non è la prima volta che qualche esponente politico decide di fare la sua becera propaganda sul corpo delle donne; entrando a gamba tesa sui temi dell’interruzione volontaria di gravidanza e delle sue modalità”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Silvio Viale dei Radicali: “Un bluff di un assessore di Fratelli d’Italia che non ha la minima idea di che cosa stia parlando”.
In seguito alle polemiche sorte per la proposta del consigliere, il Governatore della Regione ha placato gli animi spiegando che la delibera al momento non è ancora programmata poiché prima verranno fatte le opportune verifiche. Lo stesso Cirio ha poi aggiunto: “la sanità del Piemonte non ha preso al momento alcuna decisione“. Inoltre ha spiegato che l’assessore agli affari legali sta valutando “eventuali profili di illegittimità del provvedimento del Ministero della salute rispetto alle disposizioni della legge 194”.
Luca Scapatello