I “privilegi” dello Scapolare
Lo Scapolare non è un talismano o un qualcosa di magico, che produce automaticamente determinati effetti, una garanzia automatica di salvezza, una dispensa dal vivere le esigenze della vita cristiana. I “privilegi” dello Scapolare sono grazie e favori che la Madonna ottiene da Cristo Signore per i suoi figli devoti, come premio della loro dedizione generosa.
Maria soccorre le anime del purgatorio Da oltre sette secoli i fedeli portano lo Scapolare del Carmine per assicurarsi la protezione di Maria in tutte le necessità della vita, e, in particolare, per ottenere mediante la sua intercessione, la salvezza eterna e una sollecita liberazione dal Purgatorio.
La promessa di queste due grazie – dette appunto “Privilegi dello Scapolare” – sarebbe stata fatta dalla Madonna a S. Simone Stock e al Papa Giovanni XXII.
Ma la fiducia dei fedeli, più che nelle visioni e trova un saldo fondamento nella dottrina della Chiesa. Essa ci conferma che la Madonna, secondo il piano di Dio, è associata strettamente a Cristo in tutta l’opera della salvezza, e ora, anche in cielo, “con la sua molteplice intercessione, continua ad ottenerci la grazia della vita eterna” (Concilio Vaticano II, Costituzione “Lumen Gentium” 62).
L’intervento della Madonna in favore degli uomini non oscura, né diminuisce l’unica mediazione del Signore, ma ne mostra l’ efficacia, perché l’azione di Maria è frutto della sovrabbondanza dei meriti del Salvatore. “Perciò la Chiesa non dubita di riconoscere apertamente questa funzione subordinata di Maria… che opera affinché i fedeli, sostenuti da questo materno aiuto, siano più intimamente uniti col Mediatore e Salvatore” (ivi).
Chi indossa lo Scapolare, mette la sua vita al servizio della Madonna, si lega a Lei con un vincolo di amore, e può stare certo che in Lei troverà protezione e aiuto nei momenti difficili, specialmente nella soluzione dei problemi più importanti: quello della salvezza eterna e della sollecita liberazione dal Purgatorio.
Consideriamo questi “privilegi” un po’ più dettagliatamente, per chiarire meglio le idee e dissipare eventuali equivoci.
La Salvezza Eterna
La prima grazia che i devoti dello Scapolare sperano di ottenere con la protezione della Madonna è appunto quella di salvarsi.
“Non si tratta di cosa di poco conto – osservava Pio XII – ma dell’acquisto della vita eterna in virtù della tradizionale promessa della beatissima Vergine; si tratta della impresa più importante e del modo più sicuro di attuarla” (lettera autografa 1950).
Secondo l’insegnamento della Chiesa, la salvezza eterna è frutto della fedeltà dell’uomo alla Parola di Dio e della sua collaborazione alla grazia divina. Sarebbe erroneo e pericoloso ritenere che, per salvarsi, sia sufficiente portare lo Scapolare, senza nessuna preoccupazione di vivere la fede e l’amore. Chi indossa lo Scapolare, deve impegnarsi in una condotta esemplare, nel fedele compimento dei suoi doveri, nel sevizio della Chiesa. Sono queste, le buone opere che meritano la vita eterna. Lo Scapolare non garantisce interventi miracolosi da parte della Madonna per salvare chi volontariamente persiste nel peccato, ma assicura un’assistenza continua a quanti si sforzano di convertirsi dal peccato e di perseverare nel bene.
Esso offre la certezza di veder coronati dal successo i propri sforzi, per l’aiuto materno di Maria. Pio XII, nel discorso celebrativo del VII Centenario dello Scapolare nel 1951, diede questa magnifica testimonianza: “Quante anime buone hanno dovuto, anche in circostanze umanamente disperate, la loro suprema conversione e la loro salvezza eterna allo Scapolare che indossavano! Quanti inoltre, nei pericoli del corpo e dell’anima, hanno sentito, grazie ad esso, la protezione materna di Maria! La devozione allo Scapolare ha fatto riversare su tutto il mondo fiumi di grazie spirituali e temporali”.
Il “Privilegio sabatino”
La devozione allo Scapolare si è diffusa nella Chiesa anche per la fiducia che i fedeli hanno avuto di venire aiutati dalla Madonna non solo in vita, ma anche al più presto, dopo la morte, specialmente nel giorno a Lei dedicato, il sabato. Per questo si parla di “privilegio sabatino”.
Simile privilegio, attribuito al Papa Giovanni XXII, venne approvato e saggiamente interpretato da molti Pontefici.
Papa Roncalli – in un discorso del 1959 – parlò del “privilegio sabatino”, “così prezioso, così caro a coloro che portano lo Scapolare di nostra Signora del Carmelo”. Il Papa stesso lo portava. Pio XII assicura i devoti dello Scapolare che la “piissima Madre non tralascerà di intervenire con la sua preghiera a Dio perché i suoi figli, che espiano nel Purgatorio i loro peccati, raggiungano al più presto la patria celeste, secondo il così detto “privilegio sabatino” tramandato dalla tradizione”.
Il “sabato”, come giorno di liberazione dal Purgatorio, non è un dato assoluto, ma punto di riferimento, un giorno privilegiato. La Madonna “interverrà al più presto”, tenuto conto del disegno di Dio. La liturgia stessa esprime questa fede della Chiesa nell’intervento di Maria in favore delle anime del Purgatorio, invocandola, nella S. Messa, per “parenti, amici e benefattori defunti”.
I devoti dello Scapolare confidano in un particolare e più sollecito intervento della Vergine, alla quale si sono consacrati, dedicandole tutta la loro vita. La stessa devozione allo Scapolare, vissuta nella sua pienezza, come realizzazione della vita cristiana nella imitazione e sotto la protezione di Maria, purifica dall’effetto al peccato, e crea le migliori disposizioni per ottenere la misericordia di Dio e la liberazione dal Purgatorio.
Più recentemente, grazie ad una conoscenza più profonda della nostra tradizione, frutto della ricerca e del processo di rinnovamento in tutta ala Chiesa, si è cambiata l’impostazione della religiosità popolare e, perciò, della devozione dello Scapolare.
La storia e l’evoluzione della devozione a Maria attraverso lo Scapolare presenta oggi varie categorie di devoti che, tenendo presente il grado d’identificazione e di appartenenza alla famiglia del Carmelo, possono riassumersi nei seguenti:
le Religiose e i Religiosi,
l’Ordine Secolare (già chiamato “Terz’Ordine”).
coloro che fanno parte della Confraternita dello Scapolare,
tutte le persone che ricevono lo Scapolare e ne vivono la spiritualità in forme associative varie (Movimento dello Scapolare),
coloro che, ricevuto lo Scapolare, vivono tale devozione in forme non associate .
Tutti sono tenuti ad impegnarsi a vivere la caratteristica mariana della spiritualità carmelitana nella sua totalità e con fervore, ma in forme corrispondenti alla natura del vincolo che li lega alla suddetta “famiglia di Maria”