Una volontà per tutelate la propria figlia dopo la morte, che ha sollevato le critiche di chi non ha compreso la sua preoccupazione di madre.
Sonia ha pensato a sua figlia fino all’ultimo istante della sua vita. Per questo ha voluto che, sulla propria epigrafe, fosse posta una frase particolare. Un gesto d’amore per la sua unica figlia. Un gesto che qualcuno ha criticato.
Un Iban sull’epigrafe
Una mamma che scopre di avere un cancro e la sua prima preoccupazione è la figlia. Per questo motivo, sulla sua epigrafe, ha voluto che si scrivesse questo messaggio: “Il tuo fiore sia un’offerta da devolvere a sostegno della figlia Lisa tramite l’Iban IT96E01030624700000018 07112 con causale: in memoria di Sonia”.
Un gesto semplice, segno dell’affetto ma soprattutto della preoccupazione di una mamma che sta per partire verso il cielo, e che ha comunque a cuore l’avvenire di sua figlia, che resterà orfana. Ma questo estremo gesto d’amore non è stato gradito da tutti.
Sonia e la scoperta della malattia
Andiamo con ordine. Nel 2019, Sonia scopre di avere un tumore al pancreas ormai già in metastasi. La speranza nella medicina e nel poter guarire, datale dai medici, l’avevano portata ad affrontare la chemio. La terapia, però, all’inizio le aveva anche permesso di continuare a lavorare. Poi il fisico, debilitato dalla stessa chemio, ha costretto la donna a rimanere a casa.
Nonostante tutto, però, il pensiero costante di Sonia era sua figlia Lisa. La ragazza è cresciuta da sola con la sua mamma, poiché il padre le aveva lasciate quando lei aveva solo un anno. Sonia non fa altro che pensare alla sua ragazza: “Era preoccupata per me. Ne abbiamo parlato più volte, io ora studio Giurisprudenza, sto cercando lavoro. Ma l’appello nasce per sapermi un po’ più sicura anche economicamente quando lei non ci fosse stata più”.
Il ricordo della figlia Lisa: “Era una persona positiva”
Il passato di Lisa e della sua mamma non è stato facile: “Mia mamma era una persona molto positiva, sempre sorridente. Cercava di vedere il lato positivo in tutto, era una guerriera. E questa forza me l’ha trasmessa. Il rapporto con mio padre è rimasto freddo, è sempre stato così fin da quando ero piccola. Lui non mi cercava e non ho nemmeno il suo numero di telefono” – ha raccontato la ragazza in un’intervista.
Lisa, ora, ha solo i nonni materni e la zia che vivono in Basilicata: “Lei nella vita ha fatto qualsiasi cosa per me, ero il suo primo pensiero, il suo orgoglio. Adesso voglio laurearmi, ne sarebbe felice”. Una forza ed un coraggio che Sonia ha trasmesso ha sua figlia, quello di non arrendersi mai nonostante tutto.
La preoccupazione della mamma di sapere, un giorno, sua figlia da sola senza il suo appoggio, senza la sua presenza e senza il suo supporto, l’ha portata a prendere questa decisione di apporre l’Iban sulla sua epigrafe. Un gesto d’amore estremo, di protezione verso la sua bambina.
Il parroco non vuole celebrare il funerale
Gesto che, purtroppo, non è stato gradito da tutti. In particolare dal parroco che doveva celebrare il suo funerale. Don Egidio, attuale parroco della chiesa di Carmigiano sul Brenta (dove si sono celebrati i funerali di Sonia) infatti, è rimasto all’interno della canonica mentre Don Luigi, parroco in pensione da 12 anni, ha celebrato le esequie della donna.
“Io servo il Signore da 42 anni ma un Iban sull’epigrafe non l’avevo mai visto. Negli ultimi 16 mesi ho fatto 102 funerali di cui 12 Covid, seguo 2.250 famiglie e ne assisto 39 di veramente povere”, è stato il commento del parroco al Corriere del Veneto. “Compriamo loro da vestire, paghiamo l’affitto, copriamo le bollette.
Questo è il paese, poi vedo un Iban su un’epigrafe e mi chiedo: cos’è successo? Quella famiglia è diventata improvvisamente povera? No, non lo è. Ho fatto visita a Sonia due settimane fa, suo padre Piero frequenta la parrocchia, lui stesso è membro del gruppo della Caritas e sa perfettamente cosa vuole dire averne e non averne” – ha spiegato don Egidio in un’intervista.
Gli amici: “Non si tratta di soldi”
Se da un lato c’era la preoccupazione di una mamma per sua figlia, dall’altra le si oppone l’idea di un sacerdote. Ma c’è chi ha appoggiato l’estremo gesto di Sonia, e sono alcuni amici più cari: “Non si tratta solo di soldi. Quello di Sonia è un gesto che ha risvegliato qualcosa, ha affidato alla comunità il pezzo di strada che non poteva più fare lei con la figlia, come avesse chiesto un’adozione a distanza, a qualcuno, ai molti che l’avrebbero amata e seguita come ha fatto lei”.
Fonte: ilgiornale
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ROSALIA GIGLIANO