Poliziotta di Napoli lascia la divisa e si fa suora: cosa ha stravolto la sua vita

Quella che stiamo per raccontarvi è una storia davvero straordinaria di una ex poliziotta che stravolge la sua vita per seguire il Signore. 

Suor Tosca sorridente
Suor Tosca Ferrante – photo: repubblica napoli (lalucedimatia.it)

Le sembrava di aver scelto la strada giusta sulla quale avrebbe indirizzato tutta la sua vita. Il posto fisso, quello che tutti desiderano, lo stipendio e la pensione. Ma davvero era quello che il Signore aveva scelto per lei?

La storia di Tosca è particolare e in poco tempo ha fatto il giro del web. Faceva la poliziotta prima ma, adesso, qualcosa è cambiato nella sua via.

Dio l’ha chiamata e lei non ha saputo dire di no. Vediamo insieme cosa è successo.

Poliziotta lascia la divisa e si fa suora

Cambiare la propria vita dall’oggi al domani è un passo che davvero in pochi sono disposti a fare. Quando si ha la possibilità di avere un posto fisso, difficilmente si sceglie di abbandonarlo per lasciare spazio e posto ad altro. Ma siamo sicuri che è veramente così? A quanto pare no, perché il Signore è paziente, ma chiama…chiama in continuazione e sta solo a ciascuno di noi il saper ascoltare la sua voce.

La storia che stiamo per raccontarvi è davvero particolare ed arriva dalla città di Napoli. Lei si chiama Tosca Ferrante e, prima faceva la poliziotta. Sì, perché all’improvviso, qualcosa nella sua vita è cambiato ed una voce piano piano si è fatta spazio nel suo cuore e nella sua vita. Una scelta che le ha davvero rivoluzionato la vita tanto che, alla divisa della Polizia di Stato, ha scelto “la divisa” delle suore Apostoline Paoline.

Ma andiamo con ordine. La storia di Tosca parte da lontano, proprio da quando indossava la divisa: “Il passaggio da poliziotta a suora non è stato drastico e nemmeno sensazionale, è semplicemente un percorso di vita: il primo era un lavoro nel quale ho trovato affinità con quella che è la mia sensibilità” – ha iniziato a raccontare in un’intervista.

Suor Tosca, l’abbiamo accennato, è una donna che aveva scelto le Forze dell’ordine. E proprio durante il periodo nel quale ha indossato la divisa, le è capitato di arrestare giovani o, comunque, persone che avevano commesso reati o infranto la legge. Persone che avevano scelto una cattiva strada…quelle stesse che oggi, da religiosa, Tosca aiuta in altro modo, ma sempre con lo stesso intento: portarli sulla via del bene.

Suor Tosca che sorride
photo: vatican news (lalucedimaria.it)

Come è cambiata la sua vita

Oggi la sua vita è completamente cambiata: “Quella che vivo oggi è una scelta di vita, una risposta vocazionale. Il lavoro che svolgevo in polizia e l’incontro con alcune persone, alcuni giovani arrestati soprattutto, mi hanno permesso di diventare quella che sono oggi. Quel lavoro mi ha offerto l’occasione per comprendere qual era la mia vocazione: ho sentito che Dio mi chiamava a donare tutta la mia vita” – ha spiegato la religiosa.

Suor Tosca, oggi, è la madre generale delle suore Apostoline Paoline. Diverse sono le domande che, nel corso delle varie interviste, sono state poste alla religiosa. Una delle curiosità più carine è stata quella di capire se lei avesse ancora un rapporto con i suoi ex colleghi di Polizia: “Ogni tanto ci ritroviamo e parliamo, in maniera fraterna, delle nostre vite. Meno di un anno fa ci siamo ritrovati in centocinquanta ed è stato un incontro bellissimo”.

Suor Tosca vestita da poliziotta
Suor Tosca ex poliziotta – photo: vatican news (lalucedimaria.it)

Ma, oggi, l’obiettivo di vita di suor Tosca è un altro e, in parte, riprende a pieno quello che faceva da poliziotta. Quei giovani che, come dicevamo all’inizio, le era capitato di arrestare, oggi li guida alla riscoperta di se stessi.

Ma i giovani in generale sono il suo punto fermo: cercarli, trovarli, anche nelle stesse realtà parrocchiali e guidarli nella formazione e, anche, prendersene cura: “L’obiettivo è creare un’alleanza educativa tra le diverse realtà che operano nei nostri contesti, parrocchiali e non, per renderli contesti sicuri, affinché i ragazzi, i bambini e gli adulti vulnerabili che vivono nelle nostre realtà possano sentirsi sicuri e possano trovare spazi di cura e di attenzione” – conclude.

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