Recitiamo insieme, prima di andare a Messa, la preghiera di San Tommaso d’Aquino, per prepararci al meglio a ricevere il Santissimo Sacramento dell’Altare, presenza reale di Cristo.
Come ci insegna San Giovanni Maria Vianney, Curato d’Ars, è bene iniziare a prepararci alla Santa Messa sin dal nostro risveglio. Andiamo in Chiesa con un po’ di anticipo, per avere qualche momento per meditare sulla grande azione alla quale stiamo per assistere, ricordandoci ciò che il Santo Profeta disse: “Quale gioia quando mi dissero: andremo alla casa del Signore”. Uscendo da noi stessi e lavando il nostro spirito dalle cose terrene, siamo in grado di pensare unicamente a Dio. Solo così, la casa del Buon Dio, sarà veramente per noi la porta del cielo.
Con la preghiera di San Tommaso d’Aquino chiediamo al Signore, la cui bontà è infinita, di curare il male della nostra anima, salvandola dal peccato. Questa potente preghiera ci accompagna verso la ricezione del Sacramento del Figlio unigenito nostro Signore, affinché possiamo ricevere non solo il Corpo e Sangue di Gesù, ma anche la grazia, che tale Sacramento ci offre.
Onnipotente ed eterno Iddio, ecco che io mi accosto al Sacramento del Figlio tuo unigenito nostro Signore Gesù Cristo: mi accosto come infermo al medico della vita, come immondo al fonte della misericordia, come cieco al lume della chiarezza eterna, come povero e bisognoso al Signore del cielo e della terra.
Prego dunque l’abbondanza della tua immensa generosità, affinché ti degni curare il mio male, di lavare il mio vizio, illuminare la mia cecità, arricchire la mia povertà, vestire la mia nudità, affinché riceva il pane degli Angeli, il Re dei re, il Signore dei signori, con tanta riverenza ed umiltà, con tanta contrizione e devozione, con tanta purezza e fede, acciocché, mediante tali propositi e buone intenzione, possa conseguire la salvezza della mia anima.
Concedimi ti prego, che io riceva non solo il Sacramento del Corpo e del Sangue del Signore, ma anche la grazia e la virtù di questo Sacramento.
O mitissimo Iddio, fa ch’io riceva cosi il Corpo dell’unigenito Figlio tuo nostro Signore Gesù Cristo, che nacque da Maria Vergine, così che io meriti d’essere incorporato al suo mistico corpo ed annoverato fra le sue mistiche membra.
O amantissimo Padre, concedimi finalmente di contemplare a faccia a faccia per l’eternità il tuo diletto Figlio, che intendo ricevere ora nel mio cammino terreno, sotto i veli del mistero: Egli che è Dio, e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
(Fonte: Missale Romanum, Editio typica III, 2002)
Fabio Amicosante
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