Un’attivista ha morso un giovane durante un Rosario di riparazione per atti blasfemi, in Polonia, mostra la crescente violenza anti-cristiana.
Il giovane aggredito non si è fatto tuttavia intimidire, e ha riposto riponendo tutta la sua fiducia e le sue forze nel Signore. “Con la grazia di Dio, non resteremo in silenzio mentre l’immagine di Nostro Signore viene attaccata”, ha affermato.
Attivisti si scagliano contro un gruppo di cattolici che prega il Rosario
Il piccolo gruppo di cattolici scesi in strada per pregare è legato al gruppo TFP (Tradizione, Famiglia e Proprietà). Il canale YouTube TFP Student Action ha spiegato che il 12 settembre nella capitale polacca di Varsavia è stato organizzato il Rosario come atto di riparazione verso alcune azioni blasfeme avvenute in città.
Un gruppo di attivisti che si sonno autoproclamati “liberali” e “difensori dei diritti delle minoranze” nello scorso luglio hanno infatti posto sulla bocca di una una statua di Gesù con la croce dei bavagli con simboli anarchici. Un gesto che metteva cioè in luce la volontà di zittire la Chiesa e i cristiani anche in maniera violenta. Un atto di intimidazione pubblica scaturito dall’odio anti-cristiano, come purtroppo se ne vedono ogni giorno in misura crescente.
Il Rosario di riparazione verso chi vuole mettere a tacere i cristiani
Il giovane polacco, di nome Stanisław Sadowski, è stato così ferocemente attaccato e morso alla mano da un’attivista, mentre stava recitando preghiere di fronte al monumento insieme agli altri partecipanti del Rosario. Nel video diffuso in rete, che riprende alcuni momenti della vicenda, gli attivisti si scagliano contro i cattolici intenti a pregare. Come se recitare preghiere pubblicamente non sia ormai più permesso in Europa.
Una scena che terrorizza e dimostra come le persecuzioni anti-cristiane stiano ferocemente crescendo anche nel Vecchio Continente, e come il diavolo si infervora quando i cattolici si affidano al Signore di fronte al male che imperversa nel mondo.
Per qualcuno la violenza è tollerabili solo se è contro i cristiani
“Una donna con una bandiera arcobaleno ha coperto la mia telecamera con il suo striscione e ha provato a togliermi il cellulare”, ha poi spiegato il giovane attaccato durante la preghiera. “Mentre lo tenevo mi ha morso la mano. Mi ha anche spezzato il rosario e ha rubato alcuni grani. I segni dei denti sulla mano dimostrano che chi si offre al peccato è controllato dalla passione animalesca. Può anche parlare di tolleranza, ma i suoi gesti parlano da sé”.
Una scena che non vorremmo mai vedere, che preoccupa soprattutto perché lascia in qualche modo intendere che secondo una certa corrente ideologica di pensiero le violenze sono giustificate solo quando stanno da una parte, e soprattutto solo quando sono rivolte verso i cristiani. Invece c’è bisogno di alzare la voce e gridare le ingiustizie di chi vorrebbe mettere a tacere il prossimo per via della sua fede in Gesù.
Il giovane attaccato: “Con la grazia di Dio, non resteremo in silenzio”
“Con la grazia di Dio, non resteremo in silenzio mentre l’immagine di Nostro Signore viene attaccata”, ha così concluso il giovane, ben chiaro di dove trovare la forza e la speranza di continuare la battaglia a favore della Verità.
“Se i promotori del peccato pensano che stiamo per arrenderci si sbagliano. I giovani cattolici continueranno a pregare qui, chiedendo alla Santissima Madre di proteggere la Polonia e di salvare la famiglia da questa ‘rivoluzione sessuale’”.
Giovanni Bernardi