Un giovane racconta la sua forte esperienza in merito proprio al Rosario, che ci aiuta a riscoprire il dialogo con nostra Madre.
Il Santo Rosario è quella “dolce catena” che ci unisce a Dio e a Maria e la sua recita può compiere miracoli. Uno su tutti, quello di far avvicinare alla fede chi era lontano, data anche la bellezza della sua preghiera.
Molto spesso ci domandiamo: “Ma perché ogni giorno bisogna recitare il Santo Rosario?”, quasi come fosse una regola precisa che ognuno deve rispettare. Sappiamo bene che la nostra anima ed il nostro corpo anelano a stare con Dio e, maggiormente, con Maria, perché lei stessa ci accoglie a braccia aperte.
La recita del Rosario ci permette, ancora di più, di avvicinarci a Lei. Un fedele ha deciso di raccontare la sua esperienza e di chiedere consiglio ad un sacerdote se, ciò che ha scelto di fare, è stata la scelta giusta.
“Ho deciso di recitare il Rosario una volta alla settimana tutte le domeniche. Però ho letto su vari siti in internet che è convenzione la domenica recitare solo i misteri gloriosi. La mia idea è di recitare una domenica i misteri gaudiosi, la successiva i luminosi e così via, quindi ripercorrendo la vita di Gesù e della Madonna con ordine temporale. Cosa ne pensa?” – scrive.
Quanto può la lettura del Mistero che accompagna le 10 Ave Maria esser importante per una preghiera migliore? “Quando arrivo al Mistero, va bene se leggo solamente il passo della Bibbia in cui si parla del Mistero? ad esempio la flagellazione, io leggo il brano della flagellazione di Gesù sulla Bibbia e lo medito. Durante il Rosario c’è un momento particolare ad esempio durante un particolare Mistero in cui posso pregare per i miei familiari? Mia madre e mio padre. Ha qualche consiglio da darmi in merito? Quando posso esprimere le mie intenzioni alla Madonna? ad esempio io una volta ho recitato il Rosario, ho meditato ogni Mistero più profondamente che potevo dentro di me. Poi una volta concluso il Rosario ho espresso le mie preghiere alla Madonna, per me, i miei familiari e il futuro. Ha qualche consiglio da darmi?
Non sono molto esperto nella recita di questa preghiera stupenda e per questo mi rivolgo a lei, penso possa darmi ottimi consigli. Ho 17 anni, e le devo dire che prima di una settimana fa non ho mai recitato il Rosario. A parte in parrocchia, ma avevo 13 anni e dopo i 13 non l’ho più recitato. Negli anni successivi ho sempre vissuto una vita di fede anche non frequentando più il circolo adolescenti, finché non sono caduto nel peccato. Li ho sentito Dio lontano da me e allora mi sono andato a confessare e ora sto meglio, e sento che il Dio è presente nella mia vita. E adesso che sento che Dio ha illuminato la mia vita e mi aiuta a scegliere la strada giusta e a percorrerla, ho sentito il bisogno di recitare il Rosario, per sentirlo sempre più vicino a me. Mi è bastato recitarlo una volta per rendermi conto di quanto sia stupenda come preghiera” – conclude.
La risposta del sacerdote non si lascia attendere: “Sì, la domenica è dedicata ai misteri gloriosi perché è il giorno memoriale della risurrezione di Cristo e per questo già nella Sacra Scrittura viene chiamata il giorno del Signore. I misteri gloriosi dunque sono bene adatti. Tuttavia chi recita più rosari al giorno, passa in rassegna tutti gli eventi della vita del Signore che sono compendiati nei misteri gaudiosi, dolorosi, gloriosi, della luce. Pertanto il tuo proposito di procedere a recitare un Rosario la domenica è buono e puoi benissimo fare secondo quello che mi hai indicato. Dovresti fare attenzione però che a Pasqua, a Pentecoste, all’Ascensione… vengano sempre recitati i misteri gloriosi, perché sono propri quelli chela Chiesa celebra in quel giorno e che Gesù rende particolarmente attuali per la nostra vita”.
È utile, ancora di più, la lettura del Mistero e del suo relativo brano del Vangelo: “Fai bene ad accompagnare la lettura del passo evangelico al mistero che viene enunziato. Tuttavia non è necessario fermarsi a meditarlo prima di riprendere la recita della decina. Perché il Rosario consiste proprio in questo: che, mentre con le labbra andiamo avanti con il Padre nostro e le Ave Maria, con la mente e con il cuore meditiamo e riviviamo l’evento del Signore, che riviene a compierlo di nuovo nella nostra vita, e proprio mentre recitiamo quel mistero. Più avanti, quando avrai ben impresso nella mente la dinamica dell’evento, potrai tralasciare la lettura del passo, perché ti ritornerà da sola nella mente” – continua.
Ma perché scegliere di affidarsi alla Madonna? “Qualsiasi momento è buono per affidarsi alla Madonna. Prima del Rosario, perché lo reciti in suo onore per una determinata grazia. Durante le varie decine mentre la ringrazi per quello che ha compiuto accanto a Cristo (misteri gaudiosi), per quello che ha sofferto accanto a Lui a beneficio nostro (misteri dolorosi), per la sua preghiera a favore nostro che ha fatto sulla terra e che ora continua in cielo (misteri gloriosi). Puoi invocare il suo aiuto anche dopo il Rosario mentre reciti le litanie e la Salve Regina.
Come vedi, il Rosario è una preghiera molto larga. Si adatta a tutte le nostre situazioni. Sono contento di quello che mi hai scritto: “Mi è bastato recitarlo una volta per rendermi conto di quanto sia stupenda come preghiera”. Te ne accorgerai andando avanti negli anni come è preziosa questa preghiera che riempie la nostra giornata, riempie la nostra solitudine, il nostro silenzio, le nostre stanchezze, il nostro bisogno di essere comunione con tutti e di fare del bene a tutti. È una preghiera che riempie le nostre serate, i nostri viaggi, il nostro camminare per strada. È una preghiera che dilata la nostra gioia, che impreziosisce le nostre sofferenze, che proietta verso il futuro e anticipa fin d’ora la comunione col Cielo” – conclude.
Fonte: amicidomenicani
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