Tutto ha origine dal mare, da dove compare una cassa con la statua miracolosa della Vergine, che successivamente agirà in modo miracoloso nel bel mezzo di un’eruzione del vulcano partenopeo.
In ogni condizione di pericolo, il popolo che si rivolge alla Vergine Maria non rimane mai deluso, nemmeno di fronte alle calamità.
Il 5 agosto 1354 alcuni pescatori trovano in mare, dentro una cassa, l’immagine della Madonna della Neve: in quella data si festeggia la Madonna della Neve. La nascente cittadina di Torre Annunziata stava cominciando a popolarsi giusto in quegli anni. I pescatori intravedono una cassa che stava galleggiando sulle onde del mare presso lo scoglio di Rovigliano.
Il ritrovamento miracolosa dell’immagine
Quando la raccolgono rimangono meravigliati nel trovare un’immagine della Madonna. Si tratta di una raffigurazione in terracotta di tipo greco, a busto. Maria stringe col braccio sinistro il Bambino Gesù.
Il ritrovamento dei pescatori sfocia in un’accesa lite e l’immagine venne portata chiesetta dell’Annunziata. Così viene chiamata Madonna delle Nevi per ricordare la neve caduta su Roma dello stesso giorno, il 5 Agosto del 352, sul colle Esquilino.
La statua risale all’epoca delle persecuzioni iconoclaste
Alcuni pensano che la statua risaliva alle persecuzioni iconoclaste del quattordicesimo secolo, quando gli ordini religiosi trasmigrarono dall’Oriente verso le coste italiane. In quei viaggi molte immagini sacre vengono messe al riparo.
Nel 1448 viene costruita l’attuale Basilica della Madonna della Neve, affidata con annesso convento ai padri Celestini, e l’immagine miracolosa che era rimasta a lungo nascosta per via delle incursioni dei pirati venne trasferita in questa nuova chiesa.
Non rimane traccia della prima chiesetta dell’Annunziata, come nemmeno del ricovero per i viandanti e della torre costruita sul lido.
L’esplosione del Vesuvio nel 1794
Nel 1794 si verifica una terribile conflagrazione del Vesuvio che fa tremare Torre Annunziata. La lava però per fortuna non raggiunge la cittadina. In quella occasione il popolo decide di portare in processione per tre giorni l’immagine della Madonna della Neve.
A un certo punto però uno scoppio fa rompere il vetro che proteggeva la sacra immagine. Tutti vedono la Vergine rivolgere gli occhi al Bambino che teneva stretto tra le braccia. “Grazia, grazia”, sono le grida del popolo. In quel preciso istante l’eruzione si interrompe. Da allora la Madonna della Neve continua a tenere gli occhi sul Bambino.
La Madonna ferma il vulcano
Nel 1822 il vulcano si sveglia ancora terrorizzando gli abitanti dell’area. La cittadina più vicina era quella di Torre Annunziata, così accade che il 22 ottobre di quell’anno i cittadini si rivolgono alla Vergine per chiedere di allontanare da loro quel pericolo incombente.
Il popolo infatti, in uno slancio di fede e terrorizzato dall’idea che potesse trattarsi di una eruzione pari a quella seppellì Pompei, Ercolano e Stabia nel 70 dopo Cristo, corre ai piedi della Madonna nonostante il pericolo. Venne così subito organizzata una processione di penitenza: all’improvviso un raggio di sole si posa sul volto della Madonna, nella sacra immagine. In quel preciso istante, ancora una volta, l’eruzione termina.
Così Torre Annunziata è salva, e il miracolo si ricorda ancora oggi con celebrazioni solenni, tanto che il 22 Ottobre viene consacrato dall’Autorità Comunale come festa votiva della città. In quella data ogni anno numerosi pellegrini si recano a Torre Annunziata per rinnovare il proprio atto d’amore alla Vergine.
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Supplica alla Madonna della Neve
O Maria SS. della Neve, che in questa taumaturga Immagine, venuta a noi sulle onde del mare, ci avete portato dall’oriente la bellezza del vostro volto, la dolcezza del vostro sguardo, il sorriso del vostro divin Figliuolo, i tesori della vostra mistica Neve, deh! Gradite i nostri ossequi, ed ora e sempre pregate per noi.
Quando l’inferno ci fa guerra, quando il mondo ci seduce, quando la carne ci sospinge al male, quando Iddio, giustamente sdegnato, ci mostra la sua collera, o Maria della Neve, vegliate sul popolo torrese e su tutti i vostri devoti e salvateci.
Ci avete sempre protetti perché ci avete sempre amati, ci proteggete tuttora perché, ne siamo certi, non avete cessato di amarci: ebbene, noi vi amiamo da figli, v’invochiamo da figli, ci rivolgiamo a Voi come figli che sperano nella Madre loro.
Questa speranza ci conforta, essa ci rende più soave la gioia, ci lenisce i dolori, ci sorregge nella vita, ci fa guardare senza spavento la morte, perché, avendo con cuor devoto qui in terra vagheggiato i tesori e le bellezze della vostra mistica Neve, ne saremo un giorno i beati ammiratori negli eterni gaudi del Paradiso.
Amen.
Ave Maria…