Da un affresco rappresentante la Vergine Maria, iniziano a scaturire numerosi e continui miracoli: per questo si decide di edificare un omaggio per rendere grazie alla sua potente, materna e prodigiosa intercessione.
Il santuario viene costruito da un celeberrimo architetto, che crea così il luogo più adatto per ospitare l’immagine miracolosa.
Sulla facciata del palazzo di famiglia dei nobili Canepanova, a Pavia, spicca un affresco raffigurante la Madonna. L’immagine è affrescata su una parete del palazzo civico, e in questa Maria è ritratta a mezzo busto mentre allatta il Bambin Gesù.
L’immagine miracolosa della Madonna di Canepanova
Nel 1492 l’immagine comincia a compiere grandi miracoli tra i fedeli. L’afflusso di pellegrini inizia a crescere giorno dopo giorno, così i proprietari dell’affresco decidono di metterlo a disposizione del popolo.
Per questa ragione decidono di salvare la parte di muro con l’affresco e di costruire appositamente un santuario per custodirvi l’immagine.
La costruzione del santuario
Sarà il celebre Bramante, l’architetto da cui è nato il progetto della basilica di San Pietro a Roma, che lavorerà al progetto per la costruzione.
Nasce da questa vicenda il santuario pavese della Madonna di Canepanova, il cui titolo si origina appunto dall’immagine di Maria venerata all’interno. Il nobile Viscardo Canepanova dona il terreno della casa, per fare spazio alla costruzione altri edifici che vengono abbattuti. Nel 1500 viene posta la prima pietra del santuario.
L’incoronazione della Madonna e il “santuario cittadino”
Nel 1915 il Santuario viene infine assegnato ai Frati Minori francescani, che in quell’anno tornavano a Pavia dopo le numerose soppressioni di un secolo prima dovute alle persecuzioni napoleoniche.
L’immagine di Maria viene solennemente incoronata nel 1926, dopo la concessione avuta con un decreto del Capitolo Vaticano che concede tale privilegio. Da qui si origina anche il titolo della chiesa di “Santa Maria Incoronata”.
Il santuario viene dichiarato nel 1961 “santuario cittadino” dall’allora vescovo di Pavia, per sottolineare il profondo legame che lega la città a questa immagine di Maria, da cui presero vota innumerevoli grazie spirituali e materiali a favore dei cittadini pavesi.