In una Parigi scossa dall’epidemia di colera, la Madonna appare a una giovane novizia, Caterina Labourè, affidandole la devozione allaMedaglia Miracolosa che si è poi diffusa in tutto il mondo ed è fonte di numerosi prodigi.
Le mostra infatti l’immagine di una medaglia da far coniare, dicendole che chi l’avrebbe indossata avrebbe ricevuto innumerevoli grazie.
Preghiamo oggi la Madonna della Medaglia Miracolosa con questa supplica e ripercorriamone la storia.
Da recitare il 27 novembre, festa della Medaglia Miracolosa, in ogni 27 del mese e in ogni urgente necessità. L’orario indicato è quello delle 17.00, ma se non è possibile si può recitare in qualsiasi altro momento.
Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di lacrime, ma sappiamo pure che vi sono giorni in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Madre, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno benedetto, da te prescelto per la manifestazione della tua Medaglia.
Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in questo giorno a te così caro, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d’affetto e pegno di protezione. Noi ti promettiamo che: la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio.
Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro cuore e lo farà palpitare all’unìsono col tuo, lo accenderà d’amore per Gesù e lo fortificherà, per portar ogni giorno la nostra croce dietro di Lui.
Ave Maria…
O Maria concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a voi
Questa è l’ora, o Maria, della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l’ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fa, o Madre, che quest’ora, che ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a portarci il rimedio di tanti mali, sia anche l’ora nostra: l’ora della nostra sincera conversione, e l’ora del pieno esaudimento dei nostri voti.
Tu, che hai promesso che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia, volgi benigno il tuo sguardo su di noi. Confessiamo di non meritare le tue grazie. Ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi, dunque, pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l’amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia.
Ave, Maria…
O Maria concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a voi
O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i suoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti.
Ma specialmente permetti, o Maria, che, in quest’ora solenne, ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli che sono più bisognosi della tua misericordia. Ricordati che anch’essi sono tuoi figli, per i quali hai sofferto, pregato e pianto. Salva tutti i tuoi figli per poterti un giorno ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Amen.
Salve Regina…
O Maria concepita senza peccato pregate per noi che ricorriamo a voi.
Amen
La Madonna apparve a santa Caterina Labouré il 27 novembre del 1830, alla vigilia dell’Avvento. Si presentò alla giovane novizia delle Figlie della Carità nella cappella della Casa Madre delle Figlie della Carità, nel centro di Parigi, in Rue du Bac.
La Vergine era vestita di un abito di seta bianca, che teneva il mondo tra le mani, all’altezza del cuore, e sotto i piedi un serpente.
L’immagine che vide era racchiusa in una cornice ovale, come a delineare il bozzetto di una medaglia, contornata da una scritta in lettere d’oro: “O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi”.
In seguito la cornice ruotò su se stessa e apparve la lettera “M” sormontata da una croce e, sotto, due cuori: uno circondato dalla corona di spine, l’altro trafitto da una spada.
La Madonna chiese a Santa Caterina Labourè di far coniare una medaglia secondo la visione donatale, chiedendole di diffonderla in tutto il mondo: “Fai coniare una medaglia su questo modello; le persone che la porteranno al collo riceveranno grandi grazie. Le grazie saranno più abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia”.
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Nella parte anteriore della Medaglia Miracolosa vi è raffigurata l’immagine della Madonna con le dita aperte adornate di anelli da cui si spandono raggi luminosi, che corrispondono alle grazie che Maria ci dona. I suoi piedi appoggiano su una semisfera che simboleggia il mondo.
Sul retro ci sono due iniziali che di intersecano, la “M” di Maria e la “I” di “Iesus”, il nome in Latino di Gesù, a simboleggiarne la stretta unione. La “M” è sormontata da una croce, poiché Maria stette ai piedi della Croce di Gesù. Sotto ci sono poi due cuori, uno circondato da una corona di spine, l’altro trafitto da una spada. Il primo è il cuore di Gesù, il secondo è il cuore di Maria. Dodici stelle sono incise tutto intorno, che corrispondono ai dodici Apostoli e rappresentano la Chiesa.
Parigi allora era scossa da un’epidemia di colera. Dopo qualche resistenza, la Medaglia venne realizzata da un orafo parigino e avvennero numerose guarigioni e grazie di conversione che in pochi anni fu reso necessario coniare milioni di copie.
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Portare la Medaglia Miracolosa al collo vuol dire, tra l’altro, avere l’immagine dei Cuori di Gesù e Maria poggiata sul nostro cuore, come segno tangibile che ci ricorda a quale unione di amore siamo chiamati.
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