In Asia ci sono, al momento, circa 141 milioni di cattolici, distribuiti in 48 Paesi, ma essere un cristiano, in quelle terre, è, molto spesso, davvero pericoloso.
Le persecuzioni dei cristiani non si arrestano, ma nemmeno di frena -grazie a Dio- la diffusione della fede.
Così, il Santo Padre, volendo diffondere una preghiera per anelare al reciproco rispetto tra Credi diversi, ha pensato bene di rendere questo pensiero una preghiera universale: “Per i cristiani in Asia, perché favoriscano il dialogo, la pace e la comprensione reciproca, soprattutto con gli appartenenti alle altre religioni”.
Il Timor Est e le Filippine hanno il 93% della popolazione cristiana, in Libano i cristiani sono il 40%.
Molti sono i Santi che, in quelle terre, sono anche nati o semplicemente hanno vissuto per lungo tempo, che hanno speso l’esistenza per amore della croce di Cristo e per poter portare a lui le preghiere di coloro che si avvicinavano alla devozione, come San Charbel, San Pietro Calúñgsod, San Lorenzo Ruiz, San Jacobo Kyushei, Sant’Andrea Kim, Santa Anna Pak Agi.
Molti sono stati martiri in quei Paesi asiatici, pur di diffondere le Sacre Scritture; qualcuno è stato un predicatore instancabile, capace di diffondere la Parola di Dio tra gente che non ne aveva mai sentito parlare.
Continua il Papa: “Ciò che più colpisce del Continente è la varietà delle popolazioni, eredi di antiche culture, religioni e tradizioni.”. “Dobbiamo promuovere il dialogo tra religioni e culture, parte essenziale della missione della Chiesa in Asia.”.
Se in altri Paesi, come quelli del continente africano, i missionari riescono a propagare la fede, anche portando aiuti umanitari e dimostrando sul campo di cosa è capace un cristiano, in Asia, probabilmente, le tradizioni spirituali, che nulla hanno a che fare con le nostre, impediscono il dialogo pacifico e l’accettazione del progetto salvifico del Signore.
“Già San Giovanni Paolo II aveva segnalato che l’Asia è il continente in cui Dio ha deciso di rivelare e realizzare il suo progetto di salvezza, ma oggi ci si presenta l’immensa sfida di costruire un presente e un futuro di dialogo e di pace.” -ha ribadito anche Padre Frédéric Fornos, che con il Santo Padre si sta preoccupando di diffondere il messaggio e propagare le suppliche- “È per questo che penso che il Papa abbia deciso che lavorassimo su questa intenzione e pregassimo per questo continente così grande, tanto ricco di culture e tradizioni.”.
Noi, volentieri, ci uniamo alle intenzioni del Papa e di tutti coloro che pregano per la pace nel mondo in nome di Gesù.
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